DESIDERO CONDURVI AL PADRE

Messaggio della Madonna a Medjugorje (18.03.93) "Cari figli! Il mio desiderio è questo: datemi le vostre mani così potrò portarvi c...

domenica 27 marzo 2016

LE GUARIGIONI MIRACOLOSE DI LOURDES


 

In 150 anni sono state riconosciute circa 7 mila guarigioni inspiegate, anche se solo 69 di queste sono state riconosciute dalla Chiesa cattolica come miracoli.
E la 67esima miracolata di Lourdes è una salernitana. Si chiama Anna Santaniello, è morta appena sette anni fa nella sua abitazione nel quartiere di Torrione, alla veneranda età di 96 anni. La sua guarigione miracolosa avvenne molto tempo addietro, nel lontano 1952, quando Anna aveva 41 anni. Ma il riconoscimento del “miracolo” è stato certificato solo nel 2005. Il proclama ufficiale della guarigione “miracolosa” fu effettuato il 9 novembre 2005, nel corso di una Messa celebrata dall’allora Vescovo di Salerno Gerardo Pierro, alla presenza della stessa Santaniello, all’epoca novantenne molto sveglia e allegra. Anna Santaniello da bambina soffriva di una malattia cardiaca, denominata “Sindrome di Bouillaud”, meglio nota come “Malattia Reumatica”, di cui erano ammalati anche due suoi fratelli che morirono in giovane età. Anna trascorreva la maggior parte delle sue giornate a letto, a causa dei dolori forti agli arti e di violente crisi respiratorie. Con gli anni la malattia andò ad aggravarsi, sinoa ridurre la donna in fin di vita. Era il 1952, Anna era data per spacciata da tutti i medici. Ma decise, come extrema ratio, di recarsi a Lourdes, in “barella”, per venerare la Vergine Maria, che già quotidianamente invocava nel suo Rosario. Anna si recò a Lourdes con l’UNITALSI, associazione che da oltre 100 anni organizza i viaggi nel santuario francese a bordo dei cosiddetti “Treni bianchi”, pieni di ammalati e di volontari (gli uomini sono detti “Barellieri” e le donne “dame”). I Treni bianchi rappresentano un ricordo forte per la comunità salernitana: sono tantissimi i nostri concittadini che, nel corso dei decenni, si sono recati a Lourdes su questi treni, come barellieri, dame o ammalati. Nel corso del tragitto, all’altezza di Roma le condizioni di Anna si aggravarono ulteriormente, al punto che i medici a bordo del treno volevano farla scendere e farla ricoverare nel vicino ospedale, ipotizzando una prossima morte della donna. Ma Anna volle continuare il tragitto, sentì in cuor suo una voce e vide nel cielo una specie di immagine femminile che le diceva “Devi venire!” Giunta a Lourdes. Anna fu condotta dalle volontarie a fare il bagno nelle “Piscine” dell’acqua miracolosa; fu calata nell’acqua sopra la sua barella e…improvvisamente avvertì una sensazione di profondo benessere e un’improvvisa forza in petto. Sentì come una spinta forte e, improvvisamente uscita dalla piscina, riuscì ad alzarsi sulle sue stesse gambe, cianotiche a causa della malattia reumatica. Nei giorni seguenti del suo soggiorno a Lourdes Anna si sentì talmente bene da mettersi addirittura a correre (!) per le strade di Lourdes e persino ad accompagnare lei stessa gli altri ammalati in carrozzina a fare il bagno nelle piscine. Tornando da Lourdes, Anna si fece visitare prima da un cardiologo di Torino, poi da medici di Salerno, che la trovarono in piena salute. Bisogna attendere il 1964, però, per vedere il caso della Santaniello giudicato dal Comitato Medico Internazionale di Parigi come guarigione straordinaria. Stiamo parlando di “guarigione straordinaria”, come raramente comunque accadono in medicina, non di “miracolo”: il Vescovo di Salerno, infatti, Monsignor Demetrio Moscato e i successivi Vescovi Gaetano Pollio e Guerino Grimaldi non furono del tutto convinti della “guarigione miracolosa” e non portarono avanti l’iter di riconoscimento presso la Chiesa Cattolica. Poi, nel 2004 Mons. Gerardo Pierro riaprì il fascicolo e fece compiere al Bureau des constatations médicales di Lourdes alcune ulteriori analisi, con un nuovo esame cardiologico. Il 21 settembre 2005 si tenne questo esame, che confermò la guarigione “miracolosa”, proclamata nel novembre dello stesso anno.
Fonte: http://www.citizensalerno.it/anna-santaniello-ricordo-della-salernitana-miracolata-a-lourdes-nella-giornata-dellammalato/
ELENCO DEI MIRACOLI: http://it.lourdes-france.org/approfondire/guarigioni-miracoli/i-miracolati-di-lourdes-3
MIRACOLATO N. 52 Cognome : Frétel Jeanne
Origine : Rennes (France)
Malattia : Peritonite tubercolareEtà : 34 anniData della guarigione : 08-10-1948Diocesi : Rennes (Francia)Data del riconoscimento : 20-11-1950Jeanne FRETEL: Prima della messa del 5 ottobre 1948, il suo" pane quotidiano" era la morfinaNata il 25 maggio 1914, a Rennes (Francia)Guarita l'8 ottobre 1948, a 34 anniMiracolo riconosciuto il 20 ottobre 1950 dal cardinale Roques, arcivescovo di Rennes."Il caso di Jeanne Fretel si colloca nella serie dei fatti straordinari,scientificamente inspiegabili, alla presenza dei quali non si può che ripetere: ecco il dito di Dio". Ecco la conclusione dell'inchiesta che è stata portata al cardinale Roques, arcivescovo di Rennes. Veramente, il racconto del destino di questa Jeanne è da togliere il fiato. Del resto, finché le sue forze glielo hanno permesso, è venuta ogni anno a Lourdes per ringraziare per quella che i testimoni hanno chiamato una "Resurrezione"…Tra il 1938 e 1946, questa giovane donna ha trascorso la sua vita in vari ospedali. Il suo corpo è coperto di cicatrici che testimoniano le numerose operazioni che sono state necessarie per combattere una peritonite tubercolosa. A partire dal 1946, questo corpo martoriato sembra abbandonare la partita; le sue condizioni generali, già critiche, declinano ulteriormente. Jeanne è dimagrita e non può abbandonare il letto. Il suo "pane quotidiano", è la morfina a forti dosi. Nell' ottobre 1948, la situazione sembra disperata.Giunge morente a Lourdes il 5 ottobre 1948, con il pellegrinaggio del Rosario. I primi due giorni trascorrono difficoltosamente, senza miglioramento. Il terzo giorno, l'8 ottobre, dopo aver partecipato all'Eucaristia per gli ammalati all'altare Santa Bernardetta, ed essere stata portata davanti alla Grotta, avverte i primi segni della propria guarigione: il ventre è tornato normale, la febbre ed i dolori sono scomparsi ed è invece ricomparso un forte appetito. Subito può alzarsi, camminare, mangiare! All'indomani del suo ritorno da Lourdes, riprende il lavoro di infermiera, traboccante di vita: tutti i giorni si alza alle 5,30 e si corica alle 11 della sera, assumendosi i ruoli più faticosi. Addio dolore, febbre, morfina.




domenica 20 marzo 2016

IO SONO UN OCEANO SCONFINATO DI MISERICORDIA

13 Agosto, 1991

O Jahvè, mio Dio e Padre, sorridici.
Signore?
Io Sono; sono Io, Jahvè, il tuo Abba;
O Dio, abbi misericordia della nostra miseria.
fiore, Io, Jahvè tuo Dio, sono Misericordiosissimo; Io Sono un Oceano sconfinato di Misericordia, di Compassione e di Tenerezza;
vi ho dato la Mia Legge, ma non è abbastanza dire di conoscere la Mia Legge, dovete metterla in pratica; e nemmeno è sufficiente che voi diciate di credere che Io Sono, desidero che Mi amiate e Mi adoriate; anche i demoni credono che Io Sono, ma non Mi amano e nemmeno Mi adorano; essi ascoltano la Mia Voce, ma non Mi amano;
siate leali verso di Me e voi che siete la Mia semenza, venite a Me vostro Abba e consolateMi; Io - Sono - stanco - e voi siete solamente un piccolo resto che può consolarMi; voi siete la più piccola parte del gregge ed i Miei Occhi sono sopra di voi;
il vostro Abba dal Suo Trono vi dice: vi amo tutti con eterno Amore - siate benedetti;
(Più tardi).
Signore, perdonaci,
poiché non abbiamo saputo realmente
apprezzare il Tuo Grande Amore,
non abbiamo saputo apprezzare
il Tuo Grande Sacrificio,
non abbiamo saputo amare né restare uniti;
persistiamo nel ripetere continuamente i nostri errori.
O Signore Gesù,
abbiamo disperatamente bisogno del Tuo aiuto per ritornare alla ragione.
Vieni a salvarci,
la corona della divinità è caduta dalle nostre teste;
guardaci e scorgi la nostra miseria,
il nostro pietoso degrado,
la nostra insensibilità per ciò che è santo.
Visita ognuno di noi
perché ritorniamo a Te,
come hai visitato me,
visita il resto dei Tuoi figli e mostra loro il Tuo Cuore.
 
Mia Vassula, voglio udire da ogni labbro:
"Gesù, Ti amo, salva la mia anima e salva anche le anime degli altri"
quindi prega per la conversione di queste povere anime, prega facendo delle novene e Io ascolterò; Io posso trasformare la caparbietà in docilità, allora tu prega il Mio Sacro Cuore e Io farò il resto

http://www.tlig.org/it/itmsg/vass649.html

lunedì 14 marzo 2016

VIA CRUCIS DETTATA DA GESU’ A SUOR JOSEFA MENENDEZ

     
 
 
Il Venerdì Santo, 30 Marzo 1923, Gesù dettò a Josefa le preghiere dette alla Via Crucis
“Vieni a contemplarmi durante il do­loroso cammino del Calvario, dove sto per spargere il mio Sangue, adoralo ed offrilo al mio Padre celeste affinché serva per la salvezza delle anime”. 
 
1° STAZIONE - Ascolta come pronunciano contro di Me la sentenza di morte. Considera con quale silenzio, con quale pazienza e con quale mansuetudine la riceve il mio Cuore.
Anime che cercate d'imitare la mia condotta, imparate a mantenere il si­lenzio e la serenità di fronte a ciò che vi mortifica e contraria. 
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
2° STAZIONE - Guarda la Croce che mettono sulle mie spalle. II suo peso è grande, ma l'amore che sento verso le anime è molto più grande. Anime che mi amate, confrontate la vostra sofferenza con l'amore che mi portate, e non permettete che l'abbattimento spenga la fiamma di questo amore.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
3° STAZIONE - Il peso della Croce mi fa cadere a terra, ma lo zelo per la salvezza delle anime mi fa risollevare, prendere nuovamente animo e proseguire il cammino.
Anime che ho invitato a dividere il peso della mia Croce, vedete un po' se il vostro zelo per le anime vi infonde nuova energia per andare avanti nel cammino dell'abnegazione e della rinuncia di voi stesse, oppure se l'ecces­sivo amor proprio atterra le vostre forze e non vi lascia sopportare il peso della Croce.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
4° STAZIONE - Qui incontro la mia Santissima e diletta Madre. Considera il martirio che soffrono i nostri due Cuori! Tuttavia il dolore dell'uno e dell'altro si uniscono vicendevolmente, e l'amore per quanto doloroso, trionfa.
Anime che camminate per lo stesso sentiero e che avete di mira gli stessi intenti, la vista delle vostre sofferenze vicendevoli vi animi e vi fortifichi affinché l'amore trionfi. L'unione nel dolore vi sostenga, e vi faccia abbracciare generosamente le spine del cammino.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
5° STAZIONE - Considera come Simone di Cirene accetta questo peso crudele e penoso per un meschino interesse e come il mio Corpo va perdendo le forze.
O anime se vi vengono meno le forze alla vista della lotta continua contro la propria natura, considerate che portate la mia Croce, non già per un piccolo premio o per un godimento terreno e passeggero, ma per acquistare la vita eterna e per procurare la stessa felicità ad altre anime.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
6° STAZIONE - Considera la carità con cui questa donna (la Veronica) viene a tergere il mio volto, e come per amore vince ogni rispetto umano.
Ah! non permettete che un futile timore di perdere la reputazione o la fama vi impedisca ora di tergere il mio volto con atti di generosità e di amore. Vedete come il sangue lo inonda!
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
7° STAZIONE - La Croce va esaurendo le mie forze. Il cammino è lungo e penoso; nessuno si avvicina per porgermi aiuto: e il mio affanno è tale che cado una seconda volta.
Anime che camminate alla mia se­quela, non perdetevi di coraggio se nella vostra vita senza consolazioni umane e piena di aridità vi vedete private di ogni consolazione spirituale. Prendete animo alla vista del vostro Modello sul cammino del Calvario. Vedete, è la seconda volta che cade, ma si rialza e prosegue il cammino fino al termine. Se volete attingere un po' di forza, venite e baciategli i piedi!
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
8° STAZIONE - Vedendomi in tale stato di ignominia le donne di Gerusalemme piangono.
Il mondo piange dinanzi alla soffe­renza: ma Io vi dico, o anime che mi seguite per il cammino stretto, che un giorno, il mondo vi vedrà camminare per ampie e fiorite praterie, mentre lui e i suoi seguaci cammineranno sopra il fuoco che essi stessi si preparano coi loro godimenti.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
9° STAZIONE - Considera che quasi sono prossimo al Calvario e cado per la terza volta. Così darò forza a quelle povere anime che, in pericolo di morte eterna, si rammolliranno col Sangue delle ferite che produce questa terza caduta: otterrò loro grazia per rialzarsi e giungere ad ottenere la vita eterna.
Anime che desiderate imitarmi, non ricusate mai il più piccolo atto, anche se vi produce nuove ferite. Non importa! Questo sangue darà la vita ad un'anima! Imitate il vostro Gesù che avanza verso il Calvario!
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
10° STAZIONE - Considera con quanta crudeltà mi spogliano delle vesti! Contempla come Io rimango in si­lenzio e in un totale abbandono!
Lasciatevi spogliare di quanto possedete, sia dei beni che della propria volontà. In cambio lo vi rivestirò con la tunica della purezza e coi tesori del mio Cuore.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­ona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
11° STAZIONE - Già sono giunto sulla cima dove mi daranno la morte. Già mi stendono e mi inchiodano sulla Croce! Non ho più nulla... Neppure la libertà di muovere una mano... un piede... Non sono i chiodi che mi trattengono, ma l'amore! Perciò dalle mie labbra non cade né un lamento né un sospiro.
Voi siete inchiodate sulla croce e siete trattenute dai chiodi. Non lagnatevi, non mormorate quando questi chiodi benedetti vi lacerano le mani e i piedi.
Venite e baciate i Miei: qui troverete la forza.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
12° STAZIONE - La Croce è la mia compagna sul cammino del Calvario, sulla Croce esalo l'ultimo respiro.
Anime che avete avuto la croce per compagna inseparabile durante la vostra vita, siate certe che su di essa esalerete il vostro ultimo respiro: ma è però anche certo che essa sarà la porta per cui entrerete alla vita.
Baciate costantemente questo pegno sacro e benedetto: abbracciatelo con tenerezza ed amatelo come il più gran­de dei vostri tesori.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
13° STAZIONE - Considera la cari­tà con cui Giuseppe d'Arimatea si inca­rica di calare il mio corpo dalla Croce. Lo depone fra le braccia di mia Madre. Essa lo adora e lo bacia; lascia cadere le sue lacrime sul mio volto e su tutte le mie membra. Poi lo consegna a quelli che dovranno imbalsamarlo e deporlo nel sepolcro.
O anime tutte venite. Prendete il mio corpo, imbalsamatelo con gli aromi delle vostre virtù! Adorate le sue piaghe! Baciatele e lasciate che le vostre lacrime cadano sul mio volto! E poi mettetemi nel sepolcro del vostro cuore.
E dite anche una parola di conforto alla cara Madre mia e vostra.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 
14° STAZIONE - Considera con quanta delicatezza mi mettono nel sepolcro. È nuovo e quindi puro senza la più leggera macchia.
Anime che mi siete unite cercate tutte le delicatezze che vi suggerirà l'amore, affinché il vostro cuore sia puro e ben adorno per seppellirmi nell'amore tenero, forte, costante e generoso. Ora bacia e adora le mie Piaghe, e recita il "Miserere".
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divino che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti perdona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».
 

giovedì 3 marzo 2016

IL CUORE AMMIRABILE DI MARIA SANTISSIMA (Eudes)



http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/cuore%20ammirabile%20della%20ss%20madre%20di%20dio.htm

(San Giovanni Eudes)

San Giovanni Eudes raccomandava di recitare questa preghiera per la conversione dei peccatori e al capezzale degli infermi. La Santissima Vergine gli promise che coloro i quali, devotamente, l'avessero recitata in stato di grazia, sarebbero cresciuti in devozione ad ogni lode. Quanto ai peccatori, anche i più incalliti, sarebbe salutare incitarli a recitare questa preghiera
o per lo meno accettare che altri lo facciano per loro.
È un potentissimo mezzo di conversione e di santificazione.


Ave Maria, Figlia di Dio Padre.
Ave Maria, Madre di Dio Figlio.
Ave Maria, Sposa dello Spirito Santo.
Ave Maria, tempio di tutta la Divinità.
Ave Maria, candido giglio della Trinità, folgorante e sempre sereno.
Ave Maria, rosa risplendente di celestiale amenità.
Ave Maria, Vergine delle Vergini, Vergine
fedele, dalla quale ha voluto nascere e del cui latte ha voluto essere allattato il Re dei Cieli.
Ave Maria, Regina dei Martiri, la cui anima fu trafitta dalla spada del dolore.
Ave Maria, Signora del Mondo, a cui fu dato ogni potere nel Cielo e sulla Terra.
Ave Maria, Regina del mio cuore, Madre,
vita, dolcezza e speranza mia carissima.
Ave Maria, Madre amabile.
Ave Maria, Madre ammirevole.
Ave Maria, Madre di misericordia.
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
benedetta sei Tu tra le donne e benedetto è il frutto del tuo ventre, Gesù.
E benedetto è il tuo Sposo, San Giuseppe.
E benedetto è tuo Padre, San Gioacchino.
E benedetta è tua Madre, Sant'Anna.
E benedetto è San Giovanni, a cui fosti affidata ai piedi della Croce.
E benedetto è il tuo Angelo, San Gabriele.
E benedetto è l'Eterno Padre che Ti ha scelto.
E benedetto è tuo Figlio che Ti ha amato.
E benedetto è lo Spirito Santo che Ti ha sposato.
E benedetti sono eternamente coloro che Ti benedicono e credono in Te.
 
 
San Giovanni Eudes mostrò, con argomenti teologici, che il Cuore di Gesù e quello di Maria non presentano differenze tra loro, ma costituiscono, per l'unione esistente tra loro, un solo e stesso Cuore. "Non abbiamo mai avuto, tuttavia, l'intenzione di separare due cose che Dio ha unito così strettamente, come appunto il Cuore augustissimo del Figlio di Dio e quello della sua Beata Madre: al contrario, il nostro proposito è stato sempre, dai primordi della nostra congregazione, di contemplare e onorare questi due amabili Cuori come uno stesso Cuore, in unità di spirito, di sentimento e di affezione, come è manifestamente espresso nel saluto che facciamo tutti i giorni al Divino Cuore di Gesù e Maria, e nella preghiera e in varie parti dell'Ufficio e della Messa che celebriamo nella festa del Sacro Cuore di Maria Vergine".