- Atti dei martiri dagli scritti di Maria Valtorta (mp3)
- Maria Valtorta - Il Poema dell'Uomo Dio (mp3)
- Maria Valtorta, Quaderni (mp3)
MARIA VALTORTA, mistica italiana nata nel 1897.
Nel 1917 in piena guerra mondiale, entrò nel corpo delle infermiere volontarie (le cosiddette Samaritane) che negli ospedali militari curavano i soldati feriti; e quell'esperienza la edificò. Ma nel 1920 fu colpita per strada da un sovversivo comunista, che le sferrò una mazzata alle reni. La conseguente infermità la costrinse a letto a partire dal 1934.
Il venerdì santo del 1943 Maria udì la voce di Gesù la quale la induceva a scrivere, come sotto dettatura. Quel primo "dettato" segnò l'inizio di un'opera monumentale: tra il 1943 e il 1951 Maria scrisse di getto, senza rileggere, centoventidue quaderni autografi, scritti a episodi.
Ben presto, la"voce" di Gesù - cui, nei dettati, si aggiunsero via via anche l'Eterno Padre, lo Spirito Santo, Maria Santissima e l'Angelo custode della scrittrice - indicò come principale la grande opera sul Vangelo, che, una volta completata, avrebbe visto descritta (in una serie di visioni) e commentata (nei dettati che accompagnano i singoli episodi) la vita di Gesù e Maria, dall'Immacolata Concezione fino all'Assunzione.
Gesù chiama Maria: il Mio piccolo Giovanni (vedi 24 aprile 1947).
Consacratasi al Signore con i tre voti della verginità-povertà-ubbidienza, con il permesso del “vecchio parroco” di s. Paolino in Viareggio, si offrì dapprima vittima all’Amore nel 1925, così da poter scrivere, ancora diciotto anni dopo: “Vivo morendo ogni minuto per portare anime a Dio e Dio alle anime”. S’immolò poi, nel 1931, vittima alla Giustizia del Padre, sentendo che su di lei “si sarebbe abbattuto il rigore di Dio”.
Due veggenti di Medjugorje, Marija Pavlovic e Vicka Ivankovic, più volte hanno sostenuto che la Vergine, nei suoi messaggi all’umanità, abbia confermato la veridicità degli scritti valtortiani e ne abbia anche consigliato la lettura: “Chiunque voglia conoscere di più la vita di Gesù deve leggere il Poema dell’Uomo-Dio (oggi viene chiamato ‘L’Evangelo come mi è stato rivelato’) di Maria Valtorta. Quel libro è verità.”
QUESTI NUOVI EVANGELIZZATORI EVANGELIZZARANNO MARIA (23 ottobre 1947).
Dice Gesù:"Per avere avuto da 20 secoli tutto quanto è necessario perché l'uomo possa possedere il Regno eterno e raggiungere il fine per cui fu creato, non vi sarà una seconda redenzione da parte dell'Uomo-Dio. L'uomo, che per debolezza perda la Grazia, ha i mezzi per riacquistarla e redimersi. Come da se cade, così da se può redimersi, usando i doni perpetui che Cristo ha istituiti per tutti gli uomini che vogliano attingervi. E non verrà per una seconda Evangelizzazione, il Verbo del Padre. Non verrà personalmente. Eppure evangelizzerà.
Susciterà nuovi evangelizzatori che evangelizzeranno il suo Nome. Evangelizzeranno in una forma nuova, consona ai tempi, forma nuova che sostanzialmente non cambierà il Vangelo eterno, né la grande Rivelazione, ma la amplierà, completerà e renderà comprensibile e accettabile anche a coloro che, a causa del loro ateismo o della loro incredulità sui Novissimi e su molte altre verità rivelate, adducono la ragione che "non possono credere cose che non comprendono, né amare essi di cui si conosce troppo poco, e quel poco è tale da spaurire e sconfortare in luogo di attirare e incoraggiare".
Nuovi evangelizzatori. In verità ci sono già, anche se il mondo in parte li ignora e in parte li osteggia. Ma saranno sempre più numerosi, e il mondo, dopo averli ignorati, o scherniti, od osteggiati, quando il terrore prenderà gli stolti che ora deridono i nuovi evangelizzatori, si volgerà a loro perchè siano forza, speranza, luce nelle tenebre, nell'orrore, nella tempesta della persecuzione degli anticristi in atto. Perché se è vero che prima della fine dei tempi sorgeranno sempre più dei falsi profeti servi dell'Anticristo, altrettanto è vero che il Cristo Signore opporrà ad essi sempre più numerosi suoi servi, suscitando novelli apostoli là dove meno lo si crede.
E dato che l'infinita Misericordia, per pietà dei miseri uomini travolti dalla bufera di sangue, di fuoco, di persecuzione, di morte, farà risplendere sul mare di sangue e d'orrore la pura Stella del Mare, Maria, che sarà la precorritrice del Cristo nella sua ultima venuta, questi nuovi evangelizzatori evangelizzeranno Maria, in verità troppo lasciata in ombra dagli Evangelisti e dagli Apostoli e Discepoli tutti, mentre una più vasta conoscenza di Lei avrebbe ammaestrato tanti, impedendo tante cadute. Perchè Ella è Corredentrice e Maestra.
Maestra di vita pura, umile, fedele, prudente, pietosa, pia, nella casa e tra le genti del suo tempo. Maestra sempre, nei secoli, degna d'esser tanto più conosciuta più il mondo scende verso il fango e la tenebra, per esser tanto più imitata onde riportare il mondo verso ciò che non è tenebra e fango. I tempi che avanzano saranno tempi di guerra non solo materiale, ma soprattutto di guerra tra materialità e spirito.
L'Anticristo cercherà di trascinare le creature razionali verso il pantano di una vita bestiale. Il Cristo cercherà di impedire questo rinnegamento, non solo della religione ma persino della ragione, aprendo orizzonti nuovi e vie illuminate di luci spirituali, suscitando, in chiunque apertamente non lo respinga, un risveglio potente dello spirito, risveglio aiutato da questi nuovi evangelizzatori non soltanto del Cristo ma della Madre di Dio. Alzeranno lo stendardo di Maria. Porteranno a Maria. E Maria, che già una volta fu causa e fonte, indiretta ma sempre potente, della redenzione dell'uomo, lo sarà ancora. Perchè Ella è la Santa Avversaria del perfido Avversario, e il suo calcagno è destinato a schiacciare in perpetuo l'infernale dragone, come la Sapienza, che ha fatto in Lei sede, è destinata a vincere le eresie che corrompono anime ed intelletti.
In quel tempo, che è inevitabile che venga, in cui le tenebre lotteranno con la luce, la bestialità con lo spirito, la satanicità con i superstiti figli di Dio, Babilonia con la Gerusalemme celeste, e le lussurie di Babilonia, le triplici lussurie, strariperanno come acque fetide e incontenibili, infiltrandosi per ogni dove, sin nella Casa di Dio, come già fu e come è detto che dovrà di nuovo essere, in quel tempo di separazione aperta tra i figli di Dio e di Satana, in cui i figli di Dio avranno raggiunto una potenza di spirito sin ora mai raggiunta, e quelli di Satana una potenza di male talmente vasta che nessuna mente può immaginarla quale sarà realmente, verrà la nuova evangelizzazione, la piena nuova evangelizzazione, che per ora ha i primi avversati risvegli.
Ed essa opererà grandi miracoli di conversione e di perfezione. E grandi conati d'odio satanico, contro Cristo e la Donna. Ma ambedue non potranno essere raggiunti dai loro nemici. Non sarebbe conveniente nè utile che lo fossero. Non si può recare offesa suprema a Dio colpendo i Due a Lui più cari: il Figlio, la Madre, che già, nel loro tempo, tutte le più odiose e dolorose offese subirono, ma che ora, già glorificati da secoli, non potrebbero, senza immediato orrendo castigo divino sugli offensori, venire offesi.
Per questo, con mezzi nuovi, sarà al giusto modo e momento operata l'estrema evangelizzazione, e coloro che sono ansiosi di Luce e di Vita le avranno, piene, perfette, date con un mezzo noto solo ai due Donatori, da Gesù e Maria. Soltanto chi avrà eletto per sé tenebra e fango, eresia e odio a Dio e a Maria, ossia i già morti prima d'esser morti, gli spiriti putridi, gli spiriti venduti a Satana e ai suoi servi, ossia i precursori dell'Anticristo ed esso stesso, avranno tenebre e fango e tormento e odio eterno, come è giusto che sia, quando Colui che deve venire verrà".
Dice Gesù: "È detto, e da parola divina parlante ai Profeti, e dalla divina incarnata Parola del Padre parlante ai suoi eletti, che"grandi abominazioni quale la gelosia, e orribili abominazioni quale l'adorazione a idoli umani (e la scienza priva di sapienza ne è uno) e perversione con l'adorazione a ciò che non è da venerarsi" verranno nel Tempio (Ezechiele c.8° v. 1-17), e che"dopo che sarà ucciso il Cristo e non sarà più suo il popolo che lo rinnegherà, la città e il santuario saranno distrutti da un popolo che verrà, il cui scopo sarà la devastazione, e finita essa verrà la desolazione decretata...e verranno meno le ostie e i sacrifici, e nel tempio sarà l'abominazione della desolazione, che durerà sino alla fine" (Daniele c.9 v.26-27); e ancora, a conferma diretta, da parte della Parola, alle parole dei suoi annunciatori, i profeti:"Quando vedrete l'abominio della desolazione nel luogo santo,...allora la tribolazione sarà grande, quale non fu dal principio dei secoli...e dopo la tribolazione...vedranno il Figlio dell'Uomo" (Matteo c.24 v.15,21,29 e 30). E la carità che si raffredderà in troppi cuori sarà uno dei segni precursori della fine (Mat. c.24 v.12).
È detto. E verrà. Aprite gli occhi spirituali, per leggere le predizioni del Cielo! Se li aprirete, leggerete la verità, e vedrete quali sono i veri segni della fine, e come essa sia già in atto. Per Colui che è eterno, un secolo è men di un minuto. Quindi non è detto che sia domani. Ma se ancor lungo sarà il cammino perchè tutto sia compiuto, le cose che già avvengono vi dicono che già si è iniziato il processo finale. Le grandi abominazioni: la gelosia dove dovrebbe essere solo carità fraterna, l'eccesso di amore alla scienza umana dove dovrebbe essere solo amore fedele alla Sapienza fonte della Rivelazione, compromessi tra ciò che dà utile terreno e ciò che da utile soprannaturale per avere l'utile immediato, il Cristo ucciso in troppe anime, troppo suo popolo divenuto rinnegatore del suo Salvatore. Queste le cose preparatorie.
Poi "il popolo che verrà", con lo scopo di devastare. Un altro profeta disse"Quando il popolo del settentrione...Un gran tumulto dalle terre del settentrione...Ecco venire dal settentrione..." (Geremia c.6 v.22, c.10 v.22, c.50 v.41). L'una e l'altra predizione sono tanto chiare che basta alzare gli occhi e saper vedere, e voler vedere, per capire.
E che devasterà? Oh! non solo gli edifici ed i paesi. Ma soprattutto la fede, la morale, le anime. E non tutte le anime devastate saranno anime comuni. E i sacrifici e le ostie verran meno non potendosi più avere la libertà di culto, e temendo, in molti, d'esser presi per questo. Già, pur non essendo ancora in atto la devastazione e la persecuzione, molti rinnegano la via già scelta, perché l'abominio si spande come perfida gramigna, e la carità si raffredda mentre sorgono i falsi profeti di cui parla il Cristo nel capo 24 di Matteo e Paolo nel c. II della II epistola ai Tessalonicesi.
IL LUTTO DI MARIA SS. da "l Quaderni del 1943", pag. 611
Maria Valtorta commenta: A complemento di tutto il mio soffrire vedo, distintamente, Maria SS. tutta vestita di nero. Tutta: velo, abito, manto, la quale va con volto d’infinita tristezza come per un giardino. Dico giardino perché ci sono dei fiori, ma non vedo aiuole vere e proprie. Vi sono dei fiori e dei sentieri. Non vedo altro. La Madonna si curva a cogliere i fiori. Aggiungo, per spiegare meglio, che sembra che un uragano si sia abbattuto su quel luogo, perché erbe e fiori sono parte spezzati, parte piegati nel fango del sentiero. Maria raccoglie quelli spazzati e li bacia, scansa col piede quelli piegati nel fango, ma non li coglie. E piange.
Ad una mia intellettuale domanda risponde:
"Sono anime sacerdotali sulle quali il mondo e Satana si sono accaniti e si accaniscono particolarmente in questi tempi.
Quelli spezzati sono gli uccisi dall’odio del mondo: i martiri di questo secolo. Li raccolgo e li porto al Cielo perché sono la Madre del Sacerdozio e porrò i miei figli fuor dall’orrore nella Luce, che si sono meritata. Li raccolgo nel mio manto per versare questa santa fiorita ai piedi del trono di Dio. Gli altri sono i sacerdoti che si sono lasciati curvare, per utilità umana e per quietismo, quando non per ribollire di orgoglio, da eventi o dottrine che li spogliano dalla loro armatura preservatrice. Hanno perso la tempera che ha loro infuso il carattere sacerdotale e sono divenuti pieghevoli ai venti umani fino a macchiare la loro seta fiorita col fango della terra. Piango sul dolore dei primi e sull’errore dei secondi. Ma il mio pianto sui primi si tramuta in perle eterne destinate alla loro corona. Sui secondi non è che dolore che vorrebbe salvarli e non può se prima non sono loro quelli che piangono su se stessi.
È il dolore più grande dei miei dolori di Madre universale per i suoi figli che offendono il mio Primogenito morto per dare la vita a tutti i miei figli. In questi giorni in cui si rinnova il mio gaudio di Madre di Dio, il mondo trova modo di cangiare la mia veste di candida gioia in veste di lutto, uccidendo i miei sacerdoti o le anime, doppia morte e senza speranza di essi. Prega e soffri per aiutare i martiri e per salvare i colpevoli".
SIATE CRISTIANI VERI da "I Quaderni del l 944", pag. 318-319
"È inutile inorridire di certe manifestazioni attuali. Sono frutto dell’interno vostro Io 1’ho detto: "È dal cuore che escono pensieri malvagi e malvagi sentimenti, e questi sono quelli che contaminano". Io ho anche detto che ogni uomo si riconosce dalle sue opere, e che come non si può cogliere dolci frutti sul selvatico pruno cosi non si può trarre atti onesti da chi ha l’interno disonesto. La disonestà non consiste soltanto nel rubare, nel mentire, nel nuocere al prossimo. È disonestà il mancare verso Dio, il derubare Lui di quel rispetto amoroso che è dovere dell’uomo verso il suo Creatore. È disonesta far servire i suoi doni per atti malvagi. Tutti i suoi doni e specie il dono della vita.
Ora guarda e giudica come fate mal uso della vita che il Padre vi dona. Guarda e giudica come fate mal uso del vostro corpo in cui alita 1’anima, tempio riservato a Dio, in cui risiede la mente che dovrebbe essere volta a comprendere la Legge di Dio come il cuore dovrebbe esser occupato ad amarla e a praticarla.
Invece che fate? Fate resistenza alle voci del Signore, ai desideri del Signore, ai comandi del Signore, alle volontà de1 Signore. Come arieti selvaggi opponete la vostra durezza e la vostra ribellione, due corna ben aguzze ad ogni invito di Dio.
Vi rovinate, ma continuate a resistere.
E vi dite cristiani? No, che non lo siete. Io, il Cristo, non vi ho insegnato ribellione, disubbidienza, lussuria, crudeltà, idolatria. Io vi ho insegnato tutto il contrario. Vi ho mostrato come va usata la vita, vi ho spiegato come voi siete templi di Dio che vuole vivere in voi, che ama vivere in voi ben più che non in sontuosi templi ma fatti solo di pietre e di marmi.
No, Dio non vuole queste dimore fatte da mano d’uomo. Vuole voi, voi fatti dalla sua mano, voi templi di sangue e di anima, voi che il sangue mio ha rivestito di porpora immortale e purificato come preziosi altari. Questo è quello che vuole Dio per tornare a vivere in amorosa pace con voi. Non persistete sulla dura via che avete intrapresa e che vi conduce alla rovina. Siate cristiani veri e non cristiani a parole soltanto. Il mio segno sia realmente inciso nelle fibre vive dei vostri cuori, non sul frontone dei templi vuoti, dove non venite a pregare o ci venite con 1’animo turbato da tutte le sollecitudini vane e dalle fermentazioni dei vostri istinti inferiori.
Aprite il cuore all’Amore, figli. È quello che più vi manca. Siete senza carità verso Dio, verso il prossimo, verso voi stessi. Si , anche verso voi stessi, perché uccidete la vostra anima.
Che,- ricordatevelo sempre, le tentazioni è inevitabile che ci siano, ma esse non fanno male. Male fate voi quando cedete ad esse. E non dite che esse sono più forti di voi. No. Il Padre da a seconda di quanto avete voi a dare. La tentazione richiede 10 di forza per resisterle?. E Dio ve ne da 10 e anche più. Il male è che siete voi che non fate che desiderare di cedere al male. E allora che può Dio se voi distruggete le forze di Dio con la vostra volontà perversa e vi abbandonate al bacio della tentazione?.
Così facendo mettete 1’anima in una morsa di morte e da un’anima malata o morente escono quei sentimenti di cui vi stupite. Ma non può esser diverso. In corpo corrotto stanno fetori di morte. In anime corrotte stanno manifestazioni di peccato".
GESU' PARLA AGLI APOSTOLI: DELLA CHIESA DEGLI ULTIMI TEMPI
Ma anche in verità vi dico che ugualmente sarà distrutta la Terra quando l'abominio della desolazione entrerà nel novello Sacerdozio conducendo gli uomini all'apostasia per abbracciare le dottrine d'inferno. Allora sorgerà il figlio di Satana e i popoli gemeranno in un tremendo spavento, pochi restando fedeli al Signore, e allora anche, fra convulsioni d'orrore, verrà la fine dopo la vittoria di Dio e dei suoi pochi eletti, e l'ira di Dio su tutti i maledetti. (omissis)
Ora, nei secoli futuri, non potrà più essere ucciso il Figlio di Dio, ma la fede in Dio, l'idea di Dio, sì. Perciò sarà compiuto un deicidio ancor più irreparabile perchè senza risurrezione. Oh! si potrà compiere, sì. Io vedo... Si potrà compiere per troppi Giuda di Keriot dei secoli futuri. Orrore!...La mia Chiesa scardinata dai suoi stessi ministri! E Io che la sorreggo con l'aiuto delle vittime. Ed essi, i Sacerdoti, che avranno unicamente la veste e non l'anima del Sacerdote, che aiutano il ribollire delle onde agitate dal Serpente infernale contro la tua barca, o Pietro. In piedi! Sorgi! Trasmetti quest'ordine ai tuoi successori:"Mano al timone, sferza sui naufraghi che hanno voluto naufragare, e tentano di far naufragare la barca di Dio". Colpisci, ma salva e procedi. Sii severo, perchè sui predoni giusto è il castigo. Difendi il tesoro della fede. Tieni alto il lume come un faro sopra le onde sconvolte, perchè quelli che seguono la tua barca vedano e non periscano. Pastore e nauta per i tempi tremendi, raccogli, guida, solleva il mio Vangelo perchè in questo e non in altra scienza è la salute. Verranno i tempi nei quali, così come avvenne da noi d'Israele e ancor più profondamente, il Sacerdozio crederà d'essere classe eletta perchè sa il superfluo e non conosce più l'indispensabile, o lo conosce nella morta forma con cui ora conoscono i Sacerdoti la Legge: nella vesta essa, esageratemente aggravata di frange, ma non nel suo spirito. Verranno i tempi nei quali tutti i libri si sostituiranno al Libro, e questo sarà solo usato così come uno, che deve forzatamente usare un oggetto, lo maneggia meccanicamente, così come un contadino ara, semina, raccoglie senza meditare sulla meravigliosa provvidenza che è quel moltiplicarsi di semi che ogni anno si rinnovella: un seme gettato in terra smossa che diviene stelo, spiga, poi farina e poi pane per paterno amore di Dio. (omissis)
In verità vi dico che come il Padre e Creatore moltiplica le stelle perchè non si spopoli il cielo per quelle che, finita la loro vita, periscono, così ugualmente Io dovrò evangelizzare cento e mille volte dei discepoli che spargerò fra gli uomini e fra i secoli. E anche in verità vi dico che la sorte di questi sarà simile alla mia: la sinagoga e si superbi li perseguiteranno come mi hanno perseguitato.
Ma tanto Io che essi abbiamo la nostra ricompensa: quella di fare la Volontà di Dio e di servirlo sino alla morte di croce perché la sua gloria risplenda e la sua conoscenza non perisca. Ma tu, Pontefice, e voi, Pastori, in voi e nei vostri successori vegliate perchè non si perda lo spirito del Vangelo e instancabilmente pregate lo Spirito Santo perchè in voi si rinnovelli una continua Pentecoste - voi non sapete ciò che voglio dire, ma presto lo saprete - onde possiate comprendere tutti gli idiomi e discernere e scegliere le mie voci da quelle della Scimmia di Dio: Satana.
E non lasciate cadere nel vuoto le mie voci future. Ognuna di esse è una misericordia mia in vostro aiuto, e tanto più numerose saranno quanto più per ragioni divine Io vedrò che il Cristianesimo ha bisogno di esse per superare le burrasche dei tempi.
Pastore e nauta, Pietro! Pastore e nauta. Non ti basterà un giorno esser pastore se non sarai nauta, ed esser nauta se non sarai pastore. Questo e quello dovrai essere per tenere radunati gli agnelli che tentacoli infernali e artigli feroci cercheranno di strapparti o menzognere musiche di promesse impossibili ti sedurranno, e per portare avanti la barca presa da tutti i venti del settentrione e del mezzogiorno e dell'oriente e dell'occidente, schiaffeggiata e sbattuta dalle forze del profondo, saettata dagli arcieri della Bestia, sbruciacchiata dall'alito del dragone, e spezzata sui bordi dalla sua coda, di modo che gli imprudenti saranno arsi e periranno precipitando nell'onda sconvolta.
Pastore e nauta nei tempi tremendi...E tua bussola il Vangelo. In esso è la Vita e la Salute. E tutto è detto in esso. Ogni articolo del Codice santo, ogni risposta per i casi molteplici delle anime, sono in esso. E fa che da esso non si scostino Sacerdoti e fedeli. Fa che non vengano dubbi su esso. Alterazioni di esso. Sostituzioni e sofisticazioni di esso. Il Vangelo è Me stesso. Dalla nascita alla morte. Nel Vangelo è Dio. Perché in esso sono manifeste le opere del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Il Vangelo è amore. "La mia Parola è Vita". Ho detto:"Dio è carità".
Conoscano dunque i popoli la mia Parola e abbiano l'amore in loro, ossia Dio. Per avere il Regno di Dio. Perché chi non è in Dio non ha in se la Vita. Perché quelli che non accoglieranno la Parola del Padre non potranno essere una sola cosa col Padre, con Me e con lo Spirito Santo in Cielo, e non potranno essere del solo Ovile che è santo così come Io voglio. Non saranno tralci uniti alla Vite perché chi respinge in tutto o parte al mia Parola è un membro nel quale più non scorre la linfa della Vite. La mia Parola è succo che nutre, fa crescere e portare frutto.
Tutto questo farete in memoria di Me che ve l' ho insegnato. Molto ancora avrei da dirvi su quanto ho detto ora. Ma Io ho soltanto gettato il seme. Lo Spirito Santo ve lo farà germogliare. Ho voluto darvi Io il seme perché conosco i vostri cuori e so come titubereste di paura per comandi spirituali, immateriali. La paura di un inganno vi paralizzerebbe ogni volontà. Perciò Io per il primo vi ho parlato di tutte le cose. Poi il Paraclito vi ricorderà le mie parole e ve le amplificherà nei particolari. E voi non temerete perché ricorderete che il primo seme ve l' ho dato Io.
Lasciatevi condurre dallo Spirito Santo. Se la mia Mano era dolce nel guidarvi, la Sua Luce è dolcissima. Egli è Amore di Dio. Così Io me ne vado contento perché so che Egli prenderà il mio posto e vi condurrà alla conoscenza di Dio. Ancora non lo conoscete nonostante tanto vi abbia detto di Lui. Ma non è colpa vostra. Voi avete fatto di tutto per per comprendermi e perciò siete giustificati se anche per tre anni avete capito poco. La mancanza della Grazia vi ottundeva lo spirito. Anche ora capite poco benché la Grazia di Dio sia scesa su di voi dalla mia croce. Avete bisogno del Fuoco.
Un giorno ho parlato di questo a un di voi, andando lungo le vie del Giordano. L'ora è venuta. Io me ne torno al Padre mio, ma non vi lascio soli perché lascio a voi l'Eucarestia ossia il vostro Gesù fatto cibo agli uomini. E vi lascio l'Amico: il Paraclito. Esso vi condurrà. Passo le vostre anime dalla mia luce alla sua Luce ed Egli compirà la vostra formazione.
Ora parla lo Spirito Santo: "Nel 9° della Genesi è detto: "...porrò il mio arcobaleno nelle nubi e sarà il segno del patto fra Me e la Terra. E quando avrò accumulate le nubi (i castighi) nel cielo, nelle nubi comparirà il mio Arcobaleno ed Io mi ricorderò del mio patto... del patto sempiterno stabilito fra Dio e ogni carne che è sulla Terra". Arcobaleno: segno di pace. Arcobaleno: ponte fra Cielo E Terra. Maria, pacifico ponte che ricongiunge Cielo e Terra, Amatissima che con la sua sola presenza ottiene misericordia ai peccatori. E Dio, nei secoli avanti il Cristo, quando le prevaricazioni degli uomini accumulavano 1e nubi dei divini castighi sull’umanità dalla dura cervice e dallo spirito superbo, contemplando nel suo Pensiero Colei che ab eterno era stabilita Arca della divina Parola, Fonte della Grazia, Sede della Sapienza, pacifica gioia del suo Signore, disperse le nubi dell’inesorabile castigo, concedendo tempo all’umanità in attesa della Salvezza.
La voce della Vergine non ancor nata: "Pace! Pietà! Signor mio!". Il suo amore perfetto, la sua perfetta ubbidienza, già noti a Dio prima che la Stella purissima fosse, sacrificio d’odor soave che placava 1’ira del Signore. E, nei secoli dopo il Cristo, pace e misericordia è, per 1’ Umanità, Maria. E coll’accrescersi dei peccati e l’aumentare dei nembi dell’ira divina e dei fumi satanici, sempre è Maria quella che dirada le nubi, che disarma le folgori, che getta il suo mistico ponte all’Umanità caduta nell’abisso perché essa risalga per via soave al suo Bene.
"Porrò il mio arcobaleno fra le nubi... e mi ricorderò del mio patto". Oh! veramente 1’Arcobaleno di pace, la Corredentrice è fra le nubi, sopra le nubi, dolce astro che splende al cospetto di Dio per ricordargli che Egli ha promesso misericordia agli uomini ed ha dato il Figlio suo perché gli uomini abbiano perdono. Vi è non come dolcezza pensata, ma come realtà vera, completa, con la sua anima senza macchia e la sua carne senza corruzione. Né si accontenta di esservi adorante e beata. Ma attiva si mostra e chiama, richiama l’Umanità alla Salvezza.
DIO PADRE: VERITA' E MISERICORDIA da "I Quaderni dal 1945 al l950", pagg. 42 - 45
Ora parla il Padre": "Vi pare dura la parola che dice la verità. Vorreste solo parole di misericordia. Potete dire di meritarla? Non è misericordia anche la Voce severa che vi parla di castigo incitandovi a pentirvi? E vi pentite forse ?
Questo desiderio di sentire solo promesse di bontà, questa smania di avere da Dio solo carezze e la deviazione della Religione. Avete reso epicureismo anche questa sublime cosa che è la Religione nel Dio vero. Da essa volete godimento. Non volete dare ad essa sforzo. Volete adagiarvi in una comoda transazione fra il comandato e quello che a voi piace. E pretendereste che Dio venisse a questo adattamento. Un tempo fu detto, 'quietismo', questo vizio spirituale. Ancora e detto dai dottori di spirito. Io sono più severo e lo chiamo epicureismo dello spirito.
Dalla Religione, da Dio, dalla sua Parola vorreste avere solo quanto accarezza il senso. Perché cosi siete discesi che anche lo spirito avete reso sensuale. Perciò volete dargli sensazioni e brividi tutti umani. Sembrate quei folli di altre religioni che provocano con opportune cerimonie uno stato psichico anormale per godere le false estasi dei loro paradisi.
La grande, la più grande misericordia di Dio non la capite più. E chiamate durezza, spavento, minaccia quello che è amore, consiglio, invito al ravvedimento per avere grazie. Volete parole di misericordia. Dite che volete queste per avere forza di risorgere? Non mentite. Vi piacerebbero perché sono dolci. Ma voi rimarreste amari come tossico al labbro di Dio.
Le parole di misericordia, le visioni tutte amore che da un anno vi sono elargite, per ultima prova di elevazione delle vostre paganizzanti anime verso Dio, servono a che? A molti per diletto, ad alcuni per rovina, ad una minoranza di una esiguità spaventosa per santificazione. Continua il destino del Cristo: di essere segno di contraddizione per molti.
Oggi Io parlo. Parlo per mostrare che è ancora infinita la Mia Misericordia se non vi seppellisce sotto una grandine di fuoco, o colpevoli più dei sodomiti.
È detto: "Tu castighi i traviati a poco per volta, li riprendi dei loro falli e li ammonisci affinché, messa da parte la malizia, credano in Te" [Sapienza 12;1-2]. Questi periodi tremendi non sono andati aumentando piano piano ? Vi ho lasciati percuotere tutto in una volta cosi infernalmente ? No. Sono decenni e decenni che la punizione aumenta in forma e in durata, dandovi ogni tanto un miracoloso aiuto che ve ne liberava e che voi usavate per preparare, con il vostro stesso volere, un flagello ancor più terribile.
Mai siete tornati migliori. Malizia e miscredenza sono aumentate sempre, derisori di Dio. E ora ? Ora, se non sapessi come vi ho creati, Io mi chiederei se avete un’anima. Perché le vostre opere sono da più di bruti. Vi spiace sentirvelo dire? Non agite in modo da meritarvi questa parola! Nella Sapienza si legge, detto verso i Cananei: "Gli antichi abitatori della tua terra santa Tu li avevi in orrore, perché detestabili davanti a Te erano le opere loro che facevano con malie ed empi sacrifizi. Uccidevano senza pietà i loro figlioli, mangiavano le viscere degli uomini e bevevano il sangue in mezzo alla tua sacra terra. Quei genitori carnefici di anime indifese Tu li volesti distruggere..." [Sapienza 12, 3-7].
Non vi riconoscete, o generazioni di uomini d’ora, in questi vostri antenati’? Io vi riconosco. Aumentati in malizia siete. Essa è divenuta più satanica. Ma vi fa sempre di questa genia che è a Me detestabile. Il satanismo si e diffuso divenendo quasi la religione degli stati. Grandi ed umili, colti e ignoranti, e fino nelle case dei ministri di Dio, si vuole e si crede sapere attraverso a malie che hanno il sigillo sicuro: quello di Satana.
Non fate i sacrifizi dei cananei? Ma di peggiori ne fate! Immolate non le carni ma le anime vostre e dei vostri simili, conculcando il diritto di Dio e la libertà dell’uomo. Perché siete giunti al punto di violentare con lo scherno o col comando le coscienze che sanno ancora rimanermi fedeli, e le detronizzate dal trono della loro fede che a Me le eleva, corrompendole con dottrine maledette, oppure le uccidete credendo con questo di spogliarle della fede. No. Anzi, di incorruttibile fede con questo le vestite. Ma voi siate maledetti per la corruzione che seminate per levare a Dio i fedeli.
E non vi riconoscete voi, generazioni di genitori che senza pietà uccidete moralmente i vostri figli comunicando ad essi, innocenti, le vostre incredulità, le vostre sensualità, tutto il corredo del razionalismo e della bestialità che vi satura e che ora, ora, ora, poi, questi figli, non più sorretti da nessuna colonna spirituale, voi finite di uccidere in quanto loro resta, nella carne, permettendo che come bestie di lussuria di questa carne facciano mercato, consenzienti e felici a questo mercato che vi permette di pascervi e di godere con il sacrificio dei figli? Non esagera, no, la Sapienza a dirvi carnefici di anime indifese!
Avete più cura della bestia che allevate per venderla e della pianta che colti vate per averne frutto, di quanta ne avete dei vostri figli. Essi sono deboli e voi non li fortificate né dando loro la religione di Dio né, quanto meno, quella della onestà civica e dell’amore familiare. Padri, non siete più i tutori dei minorenni. Madri, siete idoli e non angeli per le vostre creature. Mancate allo scopo per cui Io vi ho messi. Abdicate ai vostri doveri e ai vostri diritti. Mi fate ribrezzo. Siete degli idoli idolatri. Idoli perché senza spirito. Idolatri perché adorate ciò che tutto e meno che spirito.
Avete adorato l’uomo, avete permesso che si giungesse al culto del corpo. Si tornasse al culto del corpo come i pagani trovati da Cristo, o neo pagani, due volte colpevoli di paganesimo, per esserlo e per esserlo dopo avere avuto la vera religione.
Anche nei lutti, anche nelle gioie, che fate? Idolatria. Venerate, adorate ciò che è peribile. Non avete pensiero allo spirito ed al Creatore dello stesso, e questo "è un inganno per la vita umana in quanto gli uomini, assecondando l’affetto o i tiranni, danno alla pietra o al legno o alla tela dipinta il Nome incomunicabile" [Sapienza 14, 21]. Io sono, solo Io sono Dio. Vi pare che Io vi sferzi? E allora udite:
"Né bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza, a sì grandi mali danno il nome di pace. Ora immolano i figli, ora fanno tenebrosi sacrifizi, ora passano la notte in orge infami. Non conservano pure né la vita né le nozze. Ma 1'uno uccide 1'altro per invidia o lo contrista con adulteri. Tutto è sottosopra: sangue, omicidi, furti, frodi, corruzioni, infedeltà, tumulti, spergiuri, vessazione dei buoni, dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulteri, impudicizie, perché 1'abominevole culto degli idoli è causa, principio e fine d’ogni male. Essi o folleggiano in gozzoviglie, o vaticinano il falso, o vivono nell’ingiustizia e senza esitazione spergiurano, perché fidando in idoli inanimati non temono alcun pregiudizio per i loro spergiuri" [Sapienza 14, 22-29].
Ma è la Sapienza dettata un secolo avanti il Cristo, o è scritto dettato per i momenti attuali? E vorreste parole di misericordia ancora?! Non avete mai visto un popolo in fuga sotto una grandine grossissima? Fugge, fugge e viene colpito perché i grossi chicchi lo perseguitano da ogni dove. Se dovessi parlare per come meritate e parlare Io, Dio Padre, sareste simili a questi percossi da innumerabile grandine. Parla la Bontà e non capite. Parla la Giustizia e la trovate ingiusta. Avete paura e non vi correggete. Stolti o delinquenti? Folli o indemoniati? Ognuno si esamini.
Ed è per questi che il Figlio del Padre fu mandato a morire? Veramente che se fosse possibile trovare errore in Dio si dovrebbe dire che tale Sacrificio fu un errore, perché e nullo per troppi il suo infinito valore. Un errore. Sì . Che testimonia della Mia Natura. Perché se non fossi Amore, o uomini che colpevoli come siete, trovate che Io non vi tratto con misericordia, non vi avrei dato la Redenzione. Sì, che in verità se avessi dovuto agire come voi fate, volendo il 100 per 100, e anche il 1000per 1000 quando fate un poco di bene, Io non avrei mai dovuto farvi grazia. Perché le grazie, tutte, cominciando da quella del Sangue effuso per voi, vengono da voi trascurate, derise, volte a disgrazie.
Oggi non parla Gesù, e non vede il "Piccolo Giovanni" (cioè Maria Valtorta). Oggi parlo Io. Per dirvi che ora come due anni fa il Mio Pensiero è sempre quello. Per dirvi che se taccio è perché so inutile il parlare, per dirvi che la parola è amore e il silenzio è amore, che la severità è amore. Solo voi, nell’amore sovrano che informa tutto quanto da Dio viene, siete disamore. Ed è questa la vostra condanna".
Gli scritti citati sono estratti dalle opere pubblicate in Italia e nel mondo dal Centro Editoriale Valtrortiano di Isola del Liri (FR)
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/sinossi.htm
Antologia di brani a tema: http://blog.studenti.it/biscobreak/pan-di-stelle/
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