DESIDERO CONDURVI AL PADRE

Messaggio della Madonna a Medjugorje (18.03.93) "Cari figli! Il mio desiderio è questo: datemi le vostre mani così potrò portarvi c...

domenica 17 agosto 2014

La dormizione di Maria SS.



Raccogliendo le braccia sul petto, abbassando le palpebre sui suoi dolci occhi, fulgidi d’amore, dice a Giovanni curvo su di Lei: “Io sono in Dio. E Dio è in me. Mentre io lo contemplo e ne sento l’abbraccio, di’ i salmi e quante altre pagine della Scrittura a me si addicono, specie in quest’ora. Lo Spirito di Sapienza te li indicherà. Recita poi l’orazione del Figlio mio, ripetimi le parole dell’Arcangelo annunziante e di Elisabetta a me, e il mio inno di lode… Ti seguirò con quanto ancor ho di me sulla Terra…”.
Giovanni, lottando contro il pianto che gli sale dal cuore, sforzando di dominare l’emozione che lo turba, con la sua bellissima voce, che col passare degli anni s’è fatta molto simile a quella di Cristo — cosa che Maria nota con un sorriso, dicendo: “Mi sembra di aver al mio fianco il mio Gesù!”, — intona il salmo 118, che dice quasi per intero, poi i tre primi versetti del salmo 41, i primi otto del salmo 38, il salmo 22 e il salmo 1°. Dice poi il Pater, le parole di Gabriele ed Elisabetta, il cantico di Tobia, il capitolo 24° dell’Ecclesiastico, dai versetti 11-46. Per ultimo intona il “Magnificat”. Ma, giunto al nono versetto, si accorge che Maria non respira più, pur essendo rimasta naturale nella posa e nell’aspetto, sorridente, placida, come non avesse avvertito il cessare della vita.
(...)
(Parla S. Giovanni) Non avevo bisogno di vedere per credere. Perché io ho sempre creduto fermamente ad ogni parola del Maestro. Ma molti dubiteranno che, dopo secoli e millenni, la carne, fatta polvere, possa tornare corpo vivente. A costoro io potrò dire, giurandolo sulle cose più eccelse, che non solo il Cristo tornò vivo, per suo proprio potere divino, ma che anche la Madre sua, tre dì dopo la morte, se morte può dirsi tal morte, riprese vita, e con la carne riunita all’anima prese la sua eterna dimora in Cielo, al fianco del Figlio. Potrò dire: “Credete, o cristiani tutti, nella risurrezione della carne, alla fine dei secoli, e alla vita eterna e dell’anima e dei corpi, vita beata per i santi, orrenda per i colpevoli impenitenti. Credete e vivete da santi, come da santi vissero Gesù e Maria, per avere la loro stessa sorte. Io ho visto i loro corpi salire al Cielo. Ve lo posso testimoniare. Vivete da giusti per potere un giorno essere nel nuovo mondo eterno, in anima e corpo, presso Gesù-Sole e presso Maria, Stella di tutte le stelle”. Grazie ancora, o Dio! Ed ora raccogliamo quanto resta di Lei. I fiori caduti dalle sue vesti, le fronde degli ulivi rimaste sul letto, e conserviamoli. Serviranno…
(...)
(Parla Maria SS) Davanti ai Patriarchi, Profeti e Santi, davanti agli Angeli e ai Martiri, Dio pose Me, assunta in anima e corpo alla gloria del Cielo, e disse:
“Ecco l’opera perfetta del Creatore.
Ecco ciò che Io creai a mia più vera immagine e somiglianza fra tutti i figli dell’uomo, frutto di un capolavoro divino e creativo, meraviglia dell’universo, che vede chiuso in un solo essere il divino nello spirito eterno come Dio e come Lui spirituale, intelligente, libero, santo, e la creatura materiale nella più innocente e santa delle carni, alla quale ogni altro vivente, nei tre regni del creato, è costretto ad inchinarsi.
Ecco la testimonianza del mio amore per l’uomo, per il quale volli un organismo perfetto e una beata sorte di eterna vita nel mio Regno.
Ecco la testimonianza del mio perdono all’uomo al quale, per la volontà di un Trino Amore, ho concesso riabilitazione e ricreazione agli occhi miei.
Questa è la mistica pietra di paragone, questa è l’anello di congiunzione tra l’uomo e Dio, questa è Colei che riporta i tempi ai giorni primi e dà ai miei occhi divini la gioia di contemplare un’Eva quale Io la creai, ed ora fatta ancor più bella e santa, perché Madre del mio Verbo e perché Martire del più gran perdono.
Per il suo Cuore immacolato che non conobbe mai macchia alcuna, neanche la più lieve, Io apro i tesori del Cielo, e per il suo Capo che mai conobbe superbia, del mio fulgore faccio un serto e l’incorono, poiché mi è santissima, perché sia vostra Regina”.
Leggi il testo intero in http://www.mariavaltorta.com/index.php/ita/assunta-anno-a/

Nessun commento:

Posta un commento