DESIDERO CONDURVI AL PADRE

Messaggio della Madonna a Medjugorje (18.03.93) "Cari figli! Il mio desiderio è questo: datemi le vostre mani così potrò portarvi c...

domenica 3 agosto 2014

LE LACRIME DEL CUORE IMMACOLATO IN CALABRIA (1971)

 
Il quadro del Cuore Addolorato di Cinquefrondi (RC)
DAL LIBRO: "IL PIANTO DELLA VERGINE" di Don Giuseppe Tomaselli (FONTE)

Ci sono nella storia dei fatti isolati; altri invece, quantunque distanti di tempo e di luogo, sono identici, sia per il fine per cui avvengono e sia per le circostanze che li accompagnano. 
Un caso si ha nel fenomeno della lacri­mazione delle immagini della Madonna. Siracusa, Maròpati e Cinquefrondi, città ormai conosciute per mezzo della stampa e della televisione, presentano un fatto ecce­zionale, vario nelle circostanze di tempo e di luogo, ma sostanzialmente identico. Siracusa è in Sicilia; Maròpati e Cinque­frondi in Calabria; queste due cittadine di­stano tra loro pochi chilometri.
A Siracusa il fenomeno avvenne il 29 ago­sto 1953, alla presenza di decine di migliaia di persone, di ogni ceto sociale.
A Maròpati ebbe inizio il 3 gennaio 1971, e si ripete ancora ad intervalli.
A Cinquefrondi cominciò il 26 ottobre 1971, e si rinnova ancora con discreta fre­quenza.
Si fanno ora rilevare i punti di contatto fra i tre fenomeni.
E’ sempre l'immagíne della Vergine che lacrima.
Le lacrime sono l'espressione dell'amarezza del cuore.
L'immagine lacrimante di Siracusa è il Cuore Immacolato di Maria.
Quella di Cinquefrondi è il Cuore Im­macolato ed Addolorato di Maria, poiché porta al Cuore una piccola spada.
L'immagine di Maròpati non rappresenta il Cuore della Vergine, bensí la Madonna del Rosario. Però si è constatato che tanti rivoli di sangue sono sgorgati proprio dal Cuore, come anche oggi si può vedere osser­vando il sacro quadro.
È sempre il Cuore della Madre Celeste che si manifesta ama­reggiato. La circostanza dell'immagine del Rosario è significativa, indicando che la Ma­donna desidera il ritorno alla recita del Ro­sario, devozione da molti non piú apprezzata.
Nei tre fenomeni si riscontrano le lacrime, lacrime umane, di cui si sono fatte le analisi nei laboratori chimici.
A Siracusa la lacrimazione si protrasse sol­tanto quattro giorni. Vi assistettero solo co­loro che ne ebbero la fortuna.
Dopo venti anni, 1953-73, quanta igno­ranza e scetticismo c'è ancora riguardo a questo prodigio!
C'è chi dice: - Io non credo al fenomeno di Siracusa, perché non l'ho visto.
- Io non credo, perché non sono tenuto a credervi in quanto non è un dogma di fede. - Io non credo, perché forse si è trat­tato di suggestione collettiva.
- Io non credo, perché corbellerie nel mondo se ne dicono tante. Sono come San Tommaso: credo se ci metto il naso.
C'è chi asserisce: - Ma possibile credere che un quadro di maiolica a Siracusa abbia versato lacrime umane? È ridicolo solo il pensarlo. Sono favole popolari!
Ai contestatori del fenomeno di Siracusa risponde il fenomeno di Maròpati.
Che da un'immagine sacra, nel caso nostro della Vergine, possano sgorgare lacrime, è possibile, perché, come è avvenuto e con­tinua a ripetersi a Maròpati, cosí è possibile che sia avvenuto a Siracusa.
Il secondo fenomeno comprova il primo. Non solo Maròpati comprova Siracusa, ma c'è di piú. A Siracusa sgorgavano semplici lacrime umane; a Maròpati le lacrime sono di sangue, per significare un dolore maggiore della Madonna.
A Siracusa il prodigio durò quattro gior­ni; chi lo vide, lo vide. A Maròpati da due anni si ripete la lacrimazione a sangue e potrebbe controllarsi il fatto con i propri occhi. La lunga durata del fenomeno di Ma­ròpati dà agio a chi ha la mania della con­testazione, di controllare bene il fatto.
Gesú Cristo operava miracoli di oggi ge­nere; eppure c'erano di quelli che non cre­devano, o piuttosto non volevano credere.
I miracoli del Divin Nazareno erano pub­blici, evidenti, indiscutibili; con tutto ciò, come risulta dal Vangelo, i nemici di Gesú, gelosi della sua gloria, chiudevano gli occhi alla luce, tanto da meritare il forte rimpro­vero:
- Siete ciechi e guida di ciechi!
A Maròpati il fenomeno della lacrimazione ha fatto e continua a fare scalpore; ma nel primo tempo, com'è naturale, ci fu un poco di diffidenza. Si sono chiarite le cose con i controlli ufficiali.
Malgrado ciò, non mancano i contestatori, che sogliono essere dei superficiali o dei sac­centi, contestatori che forse mai sono stati a Maròpati per vedere lo svolgimento dei fatti.
La Provvidenza risponde a costoro con un altro fenomeno. Nella vicina cittadina di Cinquefrondi un altro quadro ha cominciato a lacrimare e proprio nello stesso anno e nello stesso periodo in cui i contestatori si avventavano di piú contro il fenomeno di Maròpati.
Come Maròpati ha comprovato Siracusa, cosí Cinquefrondi ha comprovato Maròpati. La lacrimazione di Cinquefrondi sa delle due lacrimazioni precedenti, in quanto è si­mile alla prima per le semplici lacrime natu­rali ed alla seconda perché tante lacrime si convertono in sangue.
Nel 1917 cominciò la rivoluzione russa con l'ideologia comunista. Le dottrine atee e terroristiche del comunismo sono andate diffondendosi sempre piú.
E’ stato Satana a suscitare tanto male nel mondo.
La Madonna venne subito in aiuto della povera umanità e lo stesso anno 1917, si manifestò a Fatima sotto il titolo di Cuore Immacolato di Maria, predicendo, come si rileva dai suoi messaggi, la rovina spirituale e sociale che avrebbe apportato il comunismo.
Molti, piú per ignoranza che per malva­gità, si sono messi nella corrente comunista. Quando la Madonna nel 1953 pianse a Siracusa, scelse una famiglia di comunisti, ma comunisti piú di nome che di fatto. Ne è prova che Angelo Iannuso ed Antonina Giusto avevano contratto il matrimonio reli­gioso sei mesi prima della lacrimazione ed avevano sulle pareti di casa delle immagini sacre.
Allorché la Madonna venti anni dopo co­minciò a versare lacrime di sangue a Marò­pati, scelse la famiglia dell'Avvocato Cor­diano, comunista. Prima di convertirsi, prima del prodigioso fenomeno, si professava co­munista, ma in pratica era un brav'uomo, piú intento ad aiutare i bisognosi che ad altro. Però in paese era considerato comu­nista, quasi esponente del comunismo, quale avvocato ed ex-sindaco.
Sono le dottrine perverse del comunismo ateo che rovinano le masse dei popoli ed il Cuore Immacolato di Maria col suo lacri­mare in casa di comunisti invita i suoi figli a riflettere per non farsi travolgere dalla corrente atea.
Ma tutti questi fatti strabilianti avven­gono solo nella bassa Italia?
No; anche all'estero altre immagini della Madonna hanno pianto, cosí pure dei Cro­cifissi hanno versato sangue. Ma per accen­nare solo all'Italia, anche verso il centro della penisola si verificano simili fatti. Ne è prova l'immagine della Madonna che versa sangue nella casa di Enzo Allocci, stimma­tizzato, dimorante a Porto Santo Stefano, zona Monte Argentario, provincia di Gros­seto.
Ma proprio in questo ventennio avvengono tante lacrimazioni misteriose? Perché nei secoli precedenti erano rarissimi tali casi? Come rispondere a questa domanda?
Il pianto della Madonna, come già si è detto, è segno di dolore. Quale potrebbe es­sere il motivo di questo dolore nel Cuore della Vergine? Non altro che l'offesa di Dio e la perdita delle anime.
Dal 1945, cioè dalla fine della terribile guerra mondiale, ad oggi l'umanità pare aber­rata: smania di piaceri, leciti ed illeciti; raf­freddamento religioso progressivo; contesta­zione di tutto ciò che in venti secoli di Cri­stianesimo si è creduto e praticato riguardo la fede ed i costumi; decadenza preoccu­pante del Clero, ecc... E poi: delitti, rapine, ingiustizie, scandali di moda e di trasmis­sioni televisive, pretesa di divorzio, liceità dell'infanticidio, lotte di classe, ribellioni alle autorità, guerre sanguinose e guerre fredde.
Siamo in un periodo storico eccezionale, in cui il male si diffonde rapidamente per le comunicazioni sociali e quindi si molti­plica presto.
Le anime deboli nella virtú e specialmente chi è nell'adolescenza e nella gioventú, co­storo facilmente si lasciano trasportare dal­l'ondata dei vizi e battono la via della per­dizione eterna.
La Vergine Addolorata, che ha visto croci­figgere il suo Gesú per la salvezza di queste anime, non può restare indifferente, come non resterebbe indifferente una qualsiasi. madre davanti alla rovina dei figli.
Ma le lacrime si ripetono, prima in un luogo, poi in un altro e poi in altri ancora. Vuol dire che l'umanità non riflette sui grandi avvenimenti, non comprende e non dà speranza di ravvedimento.
Continua e s'intensifica lo stato pietoso delle anime e continuano le lacrimazioni do­lorose della Madre di Dio.
Si faccia attenzione! Ci sono lacrime di sangue... e sangue vuol dire... sangue! Che queste lacrimazioni siano preavvisi di castighi di Dio sulla misera umanità?... Questo ormai si pensa da molti.
La Divina Giustizia non può restare indif­ferente davanti a tanto male e presto o tardi si pensa che agirà. Cosa avverrà nel mondo? Dio solo lo sa. Però sappiamo che la Madre del Redentore fa da potente Avvocata al trono di Dio e, se pregata ed onorata, potrà ottenere misericordia per l'umanità fuorviata.
Come può onorarsi la Madonna?
Col vivere la vera vita cristiana, con un maggiore distacco dal mondo e dai suoi pia­ceri, con il custodire in particolare il pudore con l'abito decente e con l'evitare persone, luoghi e divertimenti, che mettono in peri­colo la purezza dei costumi.
Inoltre si onori la Madonna con la recita quotidiana del Rosario e con l'accostarsi alla Santa Comunione ogni sabato in suo onore.
Non essendo possibile comunicarsi qualche sabato, si supplisca in altro giorno. Tenere in casa esposta l'immagine del Cuore Im­macolato di Maria.
Ciò che si raccomanda a tutti è: asciugare le lacrime della Madonna.
- Non piangere, o Vergine Addolorata!
Si può raggiungere lo scopo offrendo a Dio con cristiana rassegnazione le quotidiane sofferenze e le eventuali gravi croci della vita. 
(...)
Il messaggio della Madonna piangente invita a ripetere questa invocazione:
«Per le vostre dolorose e pietose lacrime, o dolce Madre del Cielo, salvate tutta la umanità»!

 
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  "Non lascio passare un quarto d'ora senza che io elevi espressamente la mia mente a Dio" Don Giuseppe Tomaselli  (SCRITTI )
 

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