DESIDERO CONDURVI AL PADRE

Messaggio della Madonna a Medjugorje (18.03.93) "Cari figli! Il mio desiderio è questo: datemi le vostre mani così potrò portarvi c...

mercoledì 13 agosto 2014

11 AGOSTO - SANTA FILOMENA

Brevi cenni storici sulla vita di Santa Filomena.Le notizie della vita di Santa Filomena, prima della scoperta delle sue gloriose reliquie nelle catacombe di Priscilla a Roma, sono piuttosto scarne.
Ciò che noi sappiamo della Santa si deve alla rivelazione che ella stessa fece alla Serva di Dio suor Maria Luisa di Gesù, sua fervente devota, il 3 agosto 1833.

La Santa
, parlandole mentre la pia suora stava in preghiera davanti ad una statuetta, le raccontò per filo e per segno la sua vita.
Le rivelò: "Io sono figlia di un re della Grecia; i miei genitori erano pagani e, non avendo prole, offrivano sacrifici ai falsi dei. Un medico cristiano disse loro: battezzatevi, fatevi cristiani e Iddio vi darà la prole. Accettarono la proposta, si fecero istruire, ricevettero il Santo Battesimo ed abbracciarono la religione cattolica. Un anno dopo io nacqui, e mi posero il nome di FILOMENA.

Io crescevo nella religione cristiana; a cinque anni feci la Prima Comunione, a 11 anni feci a Dio voto di verginità. Giunta all'età di tredici anni, Diocleziano intimò guerra a mio padre che, costretto a portarsi a Roma per trattare la pace ed evitare la guerra, volle condurre con se anche me e mia madre.
Arrivati a Roma trovammo Diocleziano nel Palazzo dei Bagni. Appena mi vide, preso dalla mia bellezza, promise a mio padre la pace e la sua protezione, a patto che gli concedesse dargli me in sposa.
Mio padre acconsentì e ritiratici da lui me ne passò parola; ma io risposi: "Non posso perché ho consacrato a Gesù Cristo la mia verginità."
Incessanti preghiere mi fecero mio padre e mia madre, dicendomi: "Abbi pietà di tuo padre e di tua madre e della tua patria!" Ed io risposi: " Il mio padre è Dio, la mia patria è il Cielo."
Mio padre andò da Diocleziano e gli riferì: " Filomena non vuole maritarsi". L'Imperatore mi volle alla sua presenza e vedendosi deluso nelle speranze, perché ero inflessibile a tutte le sue promesse, mi disse: "Non mi vuoi come amante, mi sperimenterai tiranno!" Turbato nel suo orgoglio di re e di uomo, ordinò che fossi rinchiusa nel carcere ed ogni 24 ore mi faceva portare pane ed acqua.
Dopo 37 giorni mi apparve la Santissima Vergine e mi disse: "Figlia mia prediletta, tu resterai ancora 40 giorni in questo carcere e poi sarai esposta a vari martiri, ma l'Arcangelo Gabriele e l'Angelo tuo custode ti assisteranno e ne uscirai vittoriosa."
Trascorsi i 40 giorni fui esposta nuda alla flagellazione, donde uscita tutta piaghe e quasi moribonda, fui gettata in carcere. Ma Iddio presto mi guarì e all'indomani mi trovarono completamente sanata.
L'Imperatore, udendo l'accaduto mi fece portare di nuovo alla sua presenza e mi rifece la proposta di sposarlo; ma sentendo rinnovarsi il rifiuto, sdegnato, ordinò che fossi condannata al martirio delle frecce. Appena legata, fui rapita in estasi e le frecce invece di ferire il mio corpo, tornarono indietro uccidendo parecchi saettatori.
Dopo questo prodigio, per ordine dell'Imperatore, fu presa un'ancora, mi fu legata al collo e fui gettata nel Tevere; ma gli Angeli spezzarono le corde dell'ancora e mi fecero passare a piedi asciutti. Il popolo vedendo quest'altro miracolo , incominciò a gridare ai carnefici: "E' libera, è libera!"

Ma quelli, per paura di una rivolta popolare , mi decapitarono.
Ciò avvenne il 10 agosto , di venerdì, un'ora dopo mezzogiorno. "
Questa rivelazione a Suor Maria Luisa fu approvata dal S. ufficio il 21-12-1833.
Proprio il dieci agosto a Mugnano del Cardinale si celebra la ricorrenza della traslazione delle reliquie della santa.
 Dopo la pubblicazione delle "Rivelazioni" cominciò a sorgere un movimento critico nei riguardi della sua storia, con lo studio più approfondito dei reperti archeologici i quali non furono ritenuti più certi di appartenere ad una tomba di una martire mancando su di esse la scritta ‘martyr’ e assodando che le tegole erano state riutilizzate successivamente nel sec. IV e in un tempo di pace. Nell’ampolla trovata accanto non vi era sangue ma profumi tipici delle sepolture dei primi cristiani.
In definitiva i resti mortali ritrovati nel loculo nel 1802 erano di una fanciulla morta nel IV secolo sul cui sepolcro erano state utilizzate tegole con iscrizioni di un precedente sepolcro.
Venne così a cadere la certezza del martirio e la Sacra Congregazione dei Riti nella Riforma Liturgica degli anni ’60 tolse dal calendario il nome di Filomena, tenendo presente le conclusioni degli studiosi.
Restano i miracoli avvenuti, i riconoscimenti ufficiali della Chiesa dello scorso secolo, la devozione personale a s. Filomena di papi e futuri santi, il larghissimo e diffuso culto, nonostante tutto mai cessato, in particolare a Mugnano del Cardinale (Diocesi di Nola) dove arrivano di continuo pellegrinaggi da ogni parte del mondo al suo Santuario, dando vita anche a manifestazioni di folklore e intensa devozione popolare.
 
Scoperta delle sue ossa e dell’iscrizione
Nel 1802, nel corso degli scavi condotti sotto l’autorità della Santa Sede nella catacomba romana di Priscilla, vennero scoperte le ossa di una giovane, la cui sepoltura era stata con tre mattonelle che recavano la seguente iscrizione : "LUMENA / PAX TE / CUM FI". Si credette che, per inavvertenza, fosse stato invertito l’ordine dei tre frammenti e che si dovesse leggere:"PAX TE / CUM FI / LUMENA", cioé : "La pace sia con te, Filomena", nome che significa “beneamata”. I diversi segni decorativi che circondavano il suo nome – soprattutto la palma e le lance – portarono ad attribuire queste ossa ad una martire cristiana dei primi secoli. All’epoca, infatti, si riteneva che la maggior parte dei corpi presenti nelle Catacombe risalissero alle persecuzioni dell’epoca apostolica.
 
2- LA BIOGRAFIA DI SANTA FILOMENA
I racconti sulla vita di santa Filomena possono fare riferimento a due « fonti » recenti.
Innanzitutto Don Francesco di Lucia, sacerdote di Nola, in Campania. Nel 1805 egli diventa il custode delle reliquie e nel 1824 redige una « Relazione », una specie di « biografia » di santa Filomena, che presentava come una martire della persecuzione di Diocleziano, nel IV° secolo. Il suo racconto è stato scritto partendo unicamente dall’interpretazione delle decorazioni che circondavano l’iscrizione: così la vergine martire sarebbe stata prima colpita dalle frecce (lance), poi gettata nel Tevere (ancora) e quindi decapitata con il gladio (spada)…
Le visioni di Suor Maria-Luisa di Gesù
La fonte più circostanziata sulla « vita » di santa Filomena è tuttavia costituita dalle visioni di una religiosa napoletana, Suor Maria-Luisa di Gesù, fervente devota di Santa Filomena.
Un “racconto breve” delle sue rivelazioni è stato pubblicato dallo stesso Don di Lucia, nel 1833. Il libro ha ottenuto l'Imprimatur del Sant’Uffizio (che in tempi recenti diventerà la Congregazione per la Dottrina della Fede) ; questo non garantisce l’autenticità delle visioni, ma attesta che nel testo non c’è nulla di contrario alla fede ed alla morale.
Suor Maria Luisa di Gesù. Al secolo Carmela Ascione (1799-1855). Ancora giovanissima veniva chiamata a grande perfezione. All'età di 18 anni dà un definitivo addio alle attrattive del mondo, indossa l'abito delle Suore Domenicane, prende il nome di Suor Maria Luisa di Gesù. Più tardi fonda la famiglia religiosa, le Oblate dell'Addolorata e di S. Filomena.
Un giorno dopo la S. Comunione, rapita in estasi, si sente dire da Nostro Signore: "Ti ho fatto un dono col darti la spiegazione del libro dell'Apocalisse", cui in secondo momento faceva seguito la spiegazione completa di tutta la Sacra Scrittura. Questi scritti mirabili, dove ad una semplicità e chiarezza di stile si accompagnava una profonda dottrina ascetica e teologica, furono pubblicati dai Padri Domenicani di Imola, dove era vescovo Mons. Mastai Ferretti che fu poi Papa Pio IX.
Questo Pontefice nutriva stima per Suor Maria Luisa che fin dall'inizio del suo pontificato le scrisse svariate lettere autografe, chiamandola sempre "figlia dilettissima".
La bontà della vita, le virtù, la stima che sempre godette, il concetto di santità in cui morì la Serva di Dio costituiscono un non lieve fondamento di credibilità di queste rivelazioni.
3- IL CULTO DI SANTA FILOMENA
Una devozione popolare
Grazie ai numerosi miracoli, la devozione popolare a santa Filomena si è diffusa rapidamente, a partire soprattutto dal 1805, data della traslazione delle sue reliquie a Mugnano, sempre in Italia. È Paolina Jaricot (una lionese fondatrice dell’opera della Propagazione della Fede) che, in seguito ad un pellegrinaggio ed alla guarigione ottenuta da lei personalmente, portò alcune reliquie al Curato d’Ars. La festa si celebrava allora ad Ars l’11 agosto.
Un culto riconosciuto
In effetti, nel 1837 il papa Gregorio XVI autorizza il culto pubblico della santa, dapprima nel santuario di Mugnano e poi in tutta la diocesi di Napoli. Con gli indulti necessari, lo stesso permesso viene accordato anche alla parrocchia di Ars, con grande gioia di Giovanni-Maria Vianney. Nel 1855 una Messa ed un Ufficio propri vengono approvati dal beato Pio IX, che si reca lui stesso nel santuario di Mugnano. Anche Leone XIII e san Pio X testimoniano pubblicamente la loro devozione verso la santa: bisogna riconoscere in ogni caso che questi atti non impegnano la loro infallibilità a proposito dei dati storici riguardanti la vita ed il martirio di santa Filomena.
Attualmente l’ipotesi favorevole all’esistenza storica di Filomena non è stata esclusa. I resti trovati a Roma nel 1802 possono essere quelli di un’autentica martire, quali che siano il suo nome, la sua vita e le circostanze della sua morte. Attraverso i prodigi che si sono moltiplicati attorno alle sue reliquie, (forse) Dio ha voluto farla conoscere al mondo, secondo un disegno particolare di misericordia, come suggeriscono tante testimonianze concordi tra loro.

I grandi devoti di S. Filomena
Leone XII – Dichiarò S. Filomena: Grande Taumaturga del sec. XIX.
Gregorio XVI – Nominò S. Filomena "Patrona del Rosario vivente" e le concesse il Culto Universale.
Pio IX – Miracolosamente guarito dalla Santa, divenuto Papa, fece un pellegrinaggio al suo Santuario il 7 novembre 1849,
S. Pio X – Elevò la Pia Arciconfraternita di 5. Filomena il 21 maggio 1912 a Pia Arciconfraternita Universale, Amava sentir parlare di lei e inviò vari doni al suo Santuario, tra questi un magnifico anello d'oro, con una grande pietra preziosa.
La Servadi Dio Suor Maria Luisa di Gesù – Fervente devota della Santa, fondò a Napoli l'ordine religioso delle Suore dell'Addolorata e di S. Filomena.
Il Santo Curato d'Ars – Grande devoto della Santa, che gli apparve più volte, diffuse la sua devozione in tutta la Francia
La venerabile Paoline Jaricot – Fondatrice del "Rosario Vivente e della Propagazione della Fede", pia amica del Santo Curato d'Ars, miracolata dalla stessa Santa a Mugnano, il 10 agosto 1835, la propose come ausiliatrice ai sacerdoti missionari.
Il Beato Bartolo Longo – Il Beato devoto della Santa, mise sotto il patrocinio della Santina le Opere Pompeiane.
La Servadi Dio Maria Cristina di Savoia – Insigne benefattrice del Santuario, concepì l'erede al trono di Napoli, Francesco II per l'intercessione della Santa. Per la grazia ricevuta donò al Santuario un bambino d'argento.

San Padre Pio da Pietrelcina


liberamente tratto da http://www.arsnet.org/ e da http://www.philomena.org/



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