DESIDERO CONDURVI AL PADRE

Messaggio della Madonna a Medjugorje (18.03.93) "Cari figli! Il mio desiderio è questo: datemi le vostre mani così potrò portarvi c...

lunedì 15 giugno 2015

SULLA CONVERSIONE DEL PECCATORE: RIVELAZIONI A SANTA METILDE DI HACKEBORN

Pregando per una persona, Metilde ricevette questa risposta: "Io la seguo senza posa, e quando ritorna a me con la penitenza, il desiderio o l'amore, ne provo un indicibile gaudio. Per un debitore non v'è maggior piacere che ricevere un dono abbastanza ricco onde soddisfare tutti i suoi debiti. Orbene, Io mi sono costituito, per così dire, debitore verso il Padre Mio, impegnandomi a soddisfare per le colpe del genere umano; perciò nulla per me è più gradevole e desiderabile come di vedere l'uomo ritornare a me per mezzo della penitenza e dell'amore"

Un giorno, Metilde, mentre soffriva violenti dolori di capo, al momento dell'oblazione dell'Ostia nella messa solenne, insieme con l'Ostia santa offrì al Signore i suoi dolori in lode eterna. Le apparve subito il Signore, tenendo nelle sue mani un cerchio di legno arido, intorno al quale sembrava disponesse bellissime rose a forma di ghirlanda. Mentre nella sua ammi-razione la santa pensava, cosa ciò potesse significare, il Signore le disse: "Da questo simbolo devi intendere che non v'è peccatore che abbia il cuore tanto arido per la ruggine del vizio, che non possa d'un tratto rinverdire se viene colpito da qualche malattia; purchè la sopporti con intenzione di soffrire anche di più per amor mio e per la mia gloria, diventerà capace di ricevere grazia e misericordia.

Ti dico pure che non v'è peccatore così colpevole ch'io non gli rimetta tutti i peccati, quando sinceramente se ne penta, e verso il quale io non sia disposto ad inclinare il mio divin Cuore con tanta clemenza e dolcezza come se non avesse mai peccato".

L'anima replicò: "Se è così, o dolcissimo mio Dio, perchè l'uomo miserabile non lo sente?" - "Perchè, rispose il Signore, non ha ancora superato la sua inclinazione al male". Se il peccatore dopo che si è pentito resistesse vigorosamente ai suoi vizi in modo da estirpare incontanente dall'anima sua il gusto e la dilettazione del peccato, senza alcun dubbio sentirebbe la soavià del divino Spirito". O abisso veramente inscrutabile di sapienza e di misericordia! Dolcissimo mio Dio, quanti sforzi voi fate per attirare a Voi il, cuore del peccatore per vie tutte ammirabili! Non volete che si disperi, poiché la vostra clemenza lo insegue con inviti così paterni!»

Tratto da: "IL LIBRO DELLA GRAZIA SPECIALE". RIVELAZIONI DI SANTA METILDE

Chi era Metilde (o Matilde) di Hackeborn o di Helfta  (1240 - 1299) : http://www.santiebeati.it/dettaglio/78300

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