Caro Gesù Flagellato caro Gesù Tu che soffristi tanto nella flagellazione per noi o Gesù Tu non meritavi di soffrire e io riconosco tutti i miei peccati e te ne chiedo perdono. Caro Gesù è vero che noi siamo stati molto cattivi e io Ti chiedo perdono dei miei peccati e di tutti quelli degli altri e Tu che sei tanto buono perdonali e falli venire in Paradiso. Caro Gesù Tu hai sofferto tanto nella flagellazione con pazienza e io voglio imparare che se mi danno qualche schiaffo o mi fanno qualche dispetto non glielo devo ridare ma invece devo prenderlo con buoni modi per amor Tuo. Caro Gesù, io ti offro tutti i miei sacrifici in riparazione dei peccati che faranno e che stanno facendo i peccatori, però Tu aiutami perché senza il Tuo aiuto non posso fare nulla. Caro Gesù io Ti amo molto e voglio stare sempre vicino a Te. Caro Gesù io voglio essere la tua lampada che arde vicino a Te di una fiamma d'amore, e il Tuo giglio che resta sempre ad adornare l'altare e Ti adora. Caro Gesù questa settimana Santa voglio sempre pregare e fare fioretti. Caro Gesù oggi mi pare di non aver fatto capricci, e ti offro i fioretti che ho fatto e Tu fa che in questa settimana ne faccia tanti per poter davvero adornare l'altare quando sarà Pasqua o Gesù e sarai risorto, e insieme a Te nei nostri cuori dovrà risorgere l'amore. Caro Gesù per questa settimana tutte le sere voglio scriverti una letterina e il giorno di Pasqua Te ne voglio scrivere una più bella. Caro Gesù Ti saluto e Ti bacio le piaghe Antonietta e Gesù
( lettera n. 146 -27 marzo 1937)
Letterine alla Trinità
Carissima Santa Trinità, Santa Trinità io vi voglio tanto bene, tanto tanto!…
Caro Dio Padre!
Che bel nome Padre!…Padre di divinità infinita,
Padre creatore del mondo!…
Padre, che bel nome! Io lo voglio ripetere!…
Padre che bel nome!…
Caro Gesù!…io ti voglio tanto bene caro Gesù!…
Quanto hai sofferto a portare la croce caro Gesù tu sei morto per salvare tutti e tu vedi come siamo cattivi e
io caro Gesù voglio fare tanti piccoli sacrifici per riparare questi peccati che ti vengono fatti
Caro Gesù libera tante anime dal Purgatorio
Caro Spirito Santo! Io ti voglio tanto bene caro Spirito Santo, illuminami la mia anima e il mio corpo e santificami Cara Madonnina, Ave o Maria!…Vi saluto o Santissima Trinità e tanti baci dalla vostra cara Antonietta.
ANTONIETTA E GESÙ
(Lettera 118 del 15 gennaio 1937 -Scritta di suo pugno)
Il 17 dicembre 2007 il Santo Padre, Benedetto XVI, ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto sulle virtù eroiche di Antonietta Meo, così la piccola è stata dichiarata "Venerabile". Potrebbe presto diventare la più giovane beata non martire nella storia della Chiesa, è infatti già allo studio una presunta guarigione miracolosa, segnalata negli Stati Uniti.Il suo corpo, dal 5 luglio del 1999, riposa in una piccola cappella adiacente a quella dove si conservano le reliquie della Passione di Gesù, all'interno della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Quella di Nennolina è una storia dolorosa, un'apparente storia ordinaria di quel vasto mondo dell'infanzia sofferente, ma è anche una storia rischiarata da una luce straordinaria, che illumina chi vi si accosta, introducendo al senso di quel grande mistero della vita che è il "dolore innocente"...
"La sua esistenza, così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani. Ogni stagione della nostra esistenza può essere buona per decidersi ad amare sul serio Gesù e per seguirlo fedelmente. In pochi anni, Nennolina ha raggiunto la vetta della perfezione cristiana che tutti siamo chiamati a scalare, ha percorso velocemente la "superstrada" che conduce a Gesù" (Benedetto XVI, Discorso ai ragazzi e ragazze dell'Azione Cattolica Italiana, 20 dicembre 2007)
Nata il 15 dicembre 1930, in una famiglia normale della Roma anni 30, tranquilla, serena, dove la frequenza della vita parrocchiale è intensa e si recita il rosario "insieme", Antonietta era una bambina vivacissima, birichina, irrequieta, con un carattere forte, ma sempre serena e tranquilla.
Era finita un giorno lunga in terra sbattendo il ginocchio su un sasso, nel giardino dell’asilo. Ma il dolore non si decideva a passare. I medici dapprima non comprendono il suo male, poi sarà troppo tardi: la diagnosi è “osteosarcoma”. Si deve amputare la gamba, tutti sono sconvolti, tranne lei. È la primavera del 1936. Nennolina, dopo l’intervento, mette una pesante protesi ortopedica e continua la sua solita vita di bimba.
Ogni sera prende l’abitudine di scrivere una lettera che poi ripone sotto il crocefisso con ai piedi Gesù Bambino. “Cara Madonnina, tu sei tanto buona, prendi il mio cuore e portalo a Gesù”. Le sue letterine a Maria traboccano di emozione e di affetto. La Madonna è per lei la mammina di Gesù, a cui egli da piccolo obbediva ed anche lei vuole imitarlo.
Era una bambina come tutte le altre; solo chi le era più vicino intuiva in lei qualcosa di straordinario, ma la straordinarietà si manifestò soprattutto nell’ultima fase della malattia. Se non avesse avuto dei doni particolari di grazia non avrebbe potuto mantenersi serena, senza lamentarsi mai, anzi aumentando spontaneamente le sue sofferenze per essere più vicina alle sofferenze di Gesù.
Alla mamma dice: "Quando soffro, io penso subito a Gesù e allora non soffro più ! Per non soffrire, è tanto semplice: invece di pensare ai tuoi dolori, pensa a quelli di Gesù, che ha tanto sofferto per noi e vedrai che non sentirai più nulla".
"Sai mamma ? ho offerto la mia gambina a Gesù per la conversione dei poveri peccatori e perché siano benedetti i soldati che stanno in Africa".
Al padre: "Il dolore è come la stoffa: più è forte più ha valore".
Alla madre: " Quando si sente male, si sta zitti e si offre a Gesù per un peccatore" Gesù ha sofferto tanto per noi e non aveva peccato: era Dio. E vorremmo lamentarci noi, che siamo peccatori e sempre lo offendiamo?" .
Al suo direttore spirituale: "Per un momentino solo, mi corico sulla ferita perché in quel momento posso offrire più dolore a Gesù".
A chiunque le domandava "Come stai?" rispondeva: "Sto bene!".
Non vuole che si preghi per la sua guarigione ma perché si faccia la volontà di Dio: "Voglio stare con Lui sulla croce perché Gli voglio tanto bene".
A sei anni domanda di poter ricevere la prima Comunione. Il male intanto si fa sempre più violento, ma lei non si lamenta mai. Nell’ultima letterina, del 2 giugno, dettata alla madre accanto al suo letto, scriveva: “Caro Gesù, di’ alla Madonnina che l’amo tanto e voglio starle vicina…”.
Si è spenta a sette anni non ancora compiuti il sabato 3 luglio 1937.
Il suo corpo riposa in una cappella laterale della sua parrocchia natale, la Basilica di Santa Croce di Gerusalemme in Roma, che custodisce le spoglie della Santa Croce di Gesù.
http://www.nennolina.it/
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