DESIDERO CONDURVI AL PADRE

Messaggio della Madonna a Medjugorje (18.03.93) "Cari figli! Il mio desiderio è questo: datemi le vostre mani così potrò portarvi c...

martedì 8 aprile 2014

Il sesto giorno fu dunque creato l’uomo, completo, perfetto in ogni sua parte materiale e spirituale


Prendo spunto da una pretestuosa trasmissione televisiva di ieri sera, che diceva di essere scientifica ma era solo propaganda atea: solo titolo (Visionari) era veritiero.
Per essere testimoni della verità, vi invito a leggere cosa ha detto Nostro Signore Gesù Cristo ad una mistica italiana del Novecento sui temi della creazione e della teoria dell'evoluzionismo.
(Altri estratti tematici li trovate in http://www.mariavaltorta.it/Estratti%20tematici.html)


Gesù a Maria Valtorta, dal QUADERNO 122 (scritto tra il 1949 e il 1950)
 
La verità di tutto è nel Libro (Ndr cioè nella Bibbia). Perché è parola scritta per ispirazione della Sapienza, ossia di Dio. Ogni altra cosa è finzione, è immaginazione, è deduzione umana. Uno solo non sbaglia mai: Dio. L’uomo, anche il più santo o il più dotto in cultura umana, può sempre errare quando parla o agisce da “uomo”, ossia quando non è mosso dallo Spirito Santo, quando non è illuminato dalla Luce-Gesù, quando toglie lo sguardo dal Padre-Dio, non vedendolo più in tutte
le sue opere. (...) Come può più l’uomo credere semplicemente se, in nome della scienza e col suffragio di incerte prove scientifiche, voi scardinate le fondamenta della Rivelazione contenuta nel Libro? Come può più l’uomo credere che Dio è potente, è amoroso, è Padre che ha cura dei suoi figli se, in grazia delle vostre scoperte, l’uomo è percosso da castighi –no, non castighi, perché da tutte le leggi umane è castigato il malvagio, mentre i vostri mezzi di distruzione colpiscono un numero smisurato di non malvagi– se l’uomo è torturato sino ad impazzirne o morirne di terrore o di ferite, ridotto a non avere più neppure la tana che Dio concede agli animali anche feroci, il cibo e le vesti concessi agli uccelli e ai fiori del campo? (...) Il delitto più grande! Distruggere la fede e la fiducia. La fede nelle verità della Rivelazione. La fiducia nella bontà e onnipotenza divina. (...)
È il dubbio che sorge! È il conseguente rilassamento della fede, dei costumi! È la preghiera abbandonata! È la disperazione, talora! Ecco i frutti della scienza disgiunta dalla Sapienza. I frutti del maledetto albero della scienza, non reso buono dall’innesto della Sapienza. (...)

Il miracolo non va negato per ossequio al razionalismo. Non il miracolo della Creazione, non quello di una guarigione d’anima o di carne. La materia fu tratta dal nulla e ordinata al suo singolo fine da Dio. Un’anima morta o malata di malattia spirituale inguaribile, fu guarita da Dio, con questo o quel mezzo, ma sempre da Dio. Un corpo condannato a morire può da Dio esser guarito. Sempre da Dio, anche se Egli si serve di un’apparizione o di un giusto per convertire e guarire uno spirito, o della particolare fiducia in un santo per guarire una carne. I razionalisti sappiano vedere. Grande cosa la ragione. Grande cosa essere creatura razionale. Ma più grande cosa è lo spirito. (...)
Come possono, coloro che vogliono spiegare la Creazione e la vita come autogenesi e poligenesi, negare che l’Onnipotente possa meno di ciò che poté creare al principio, e non era neppure materia, ma solo caos, e poi erano solo cose limitate e imperfette? È logico, puramente logico e ragionevole, che si possa ammettere il miracolo del caos che da sé si ordina e genera da sé la cellula, e la cellula si evolve in specie, e questa specie in altre sempre più perfette e numerose, mentre si definisce che Dio non poté fare da Sé tutta la
creazione? È logico e ragionevole sostenere l’evoluzione della specie, anzi di una
data specie sino alla forma animale più perfetta perché dotata di parola e
di ragione, anche solo di queste, quando si vede da millenni che ogni creatura animale non ha acquistato ragione e parola pur convivendo con l’uomo? Ogni animale, da millenni è quale fu fatto. Ci sarà stato impiccolimento strutturale, ci saranno stati incroci per cui, dalle razze prime create, vennero altre razze ibride. Ma per passare di epoche e di millenni mai si vide che il toro cessasse d’esser tale, e tale il leone, e tale il cane, che pur convive con l’uomo da secoli e secoli. E neppure mai si vide che le scimmie, col passare dei millenni e coi contatti con l'uomo, di cui possono, sì, imitare i gesti, ma non possono
imparare la favella, divenissero uomini, almeno animali uomini. Sono le stesse creature inferiori che smentiscono, con l’evidenza dei fatti, le elucubrazioni dei cultori della scienza solo razionale. Quali erano, sono. Testimoniano dell’onnipotenza di Dio con la varietà delle specie. Ma non si sono evolute. Quali erano sono rimaste, coi loro istinti, le loro leggi naturali, la loro speciale missione, che non è inutile, mai, anche se in apparenza può parerlo. Dio non fa opere inutili e totalmente nocive. Il veleno stesso del serpente è utile e ha la sua ragione d’essere.
I razionalisti sappiano vedere. Si levino le lenti del razionalismo scientifico e vedano alla luce di Dio, col mezzo della Parola divina che parlò per bocca dei patriarchi e profeti del Tempo antico, e dei santi, mistici o contemplatori del Tempo nuovo, ai quali sempre un Unico Spirito rivelò o ricordò cose nascoste e cose passate, alteratesi nella verità, passando di bocca in bocca. Vedano soprattutto col mezzo della Parola incarnata e Luce del mondo: Gesù, il Maestro dei maestri, il quale non ha cambiato una sillaba della Rivelazione contenuta nel Libro, ma. Egli che essendo Onniscienza e Verità tutto sapeva nella interezza della Verità, l’ha anzi confermata e riportata, nel senso talora
svisato ad arte dai rabbi d’Israele, alla primiera forma che è l’unica vera.
 
 
 
Gesù a Maria Valtorta da: LEZIONI SULLEPISTOLA DI PAOLO AI ROMANI (Rm 7, 14-25) - Maggio 1948
 
L’uomo attuale non è il risultato di un’evoluzione ascendentale, ma il doloroso risultato di una evoluzione discendentale, in quanto la colpa di Adamo ha per sempre leso la perfezione fisico-morale-spirituale dell’uomo originale. Tanto l’ha lesa che neppure la Passione di Gesù Cristo, pur restituendo la vita della Grazia a tutti i battezzati, può annullare i residui della colpa, le cicatrici della gran ferita, ossia quei fomiti che sono la rovina di coloro che non amano o poco amano Dio, e il tormento dei giusti, che vorrebbero non avere neppure il pensiero più fugace attirato dalle voci dei fomiti e che lottano per tutta la vita l’eroica battaglia, pur di rimanere fedeli al Signore.
L’uomo non è il risultato di un’evoluzione, così come il Creato non è il prodotto di un’autogenesi. Per avere un’evoluzione occorre avere sempre una prima sorgente creativa. E pensare di avere avuto dalla autogenesi di una sola cellula le infinite specie, è un assurdo impossibile.
Per vivere, la cellula ha bisogno di un terreno vitale in cui siano gli elementi che permettono e mantengono la vita. Se la cellula si autoformò dal nulla, dove trovò gli elementi per formarsi, vivere e riprodursi? Se essa non era ancora quando iniziò ad essere, come trovò gli elementi vitali: aria, luce, calore, acqua? Ciò che non è ancora, non può creare. E come allora essa, la cellula, trovò al suo formarsi i quattro elementi? E chi le dette, quale sorgente, il germe “vita”? E quando, per ipotesi, questo inesistente avesse potuto formarsi dal nulla, come, dalla sua unica unità e specie, avrebbero potuto venire tante specie diverse quante sono quelle che si trovano nel Creato sensibile?  (...)
Se così fosse, la cellula sarebbe più grande dell’Infinito. Perché l’Infinito, il Senza Misura in ogni suo attributo, operò per sei giorni, sei epoche, a fare il Creato sensibile, suddividendo il lavoro creativo in sei ordini di creazioni ascendenti, evolventi, questo sì, verso una perfezione sempre maggiore 1? Non già perché Egli imparasse sempre più a creare, ma per l’ordine che regola tutte le sue divine operazioni. (...)

Il sesto giorno fu dunque creato l’uomo, completo, perfetto  in ogni sua parte materiale e spirituale, fatto secondo il Pensiero di Dio, secondo l’ordine (il fine) per cui era stato creato: amare e servire il suo Signore durante la vita umana, conoscerlo nella sua Verità, e quindi godere di Lui, per sempre, nell’altra.
Fu creato l’unico Uomo, quello dal quale doveva venire tutta l’Umanità, e per prima la Donna compagna dell’Uomo e all’Uomo, col quale avrebbe popolato la Terra, regnando su tutte le altre creature inferiori. Fu creato l’unico Uomo, quello che come padre avrebbe trasmesso ai suoi discendenti tutto quanto aveva ricevuto: vita, sensi, facoltà materiali, nonché immunità da ogni sofferenza, ragione, intelletto, scienza, integrità, immortalità, e infine, dono dei doni, la Grazia.
La tesi dell’origine dell’uomo secondo la teoria evoluzionista, per sostenere il suo errato asserto si appoggia sulla conformazione dello scheletro e sulla diversità dei colori della pelle e dell’aspetto, che non è tesi contro la verità dell’origine dell'uomo–creatura creata da Dio– ma a favore. Perché ciò che rivela l’esistenza di un Creatore è proprio la diversità dei colori, delle strutture, delle specie delle creature da Lui, il Potentissimo, volute. (...)
Quando e come avrebbe l’uomo dovuto ricevere l'anima, se egli  fosse il prodotto ultimo di un’evoluzione dai bruti? È da supporsi che i  bruti abbiano ricevuto insieme alla vita animale l’anima spirituale? L’anima
immortale? L’anima intelligente? L’anima libera? È bestemmia solo il pensarlo. Come allora potevano trasmettere ciò che non avevano? E poteva Dio offendere Se stesso infondendo l’anima spirituale, il suo divino soffio, in un animale, evoluto sin che si vuole pensarlo, ma sempre venuto da una lunga procreazione di bruti? Anche questo pensiero è offensivo al Signore. Dio, volendosi creare un popolo di figli per espandere l’amore di cui
sovrabbonda e ricevere l’amore di cui è sitibondo, ha creato l’uomo direttamente, con un suo volere perfetto, in un’unica operazione avvenuta nel sesto giorno creativo, nella quale fece della polvere una carne viva e perfetta, che poi ha animata
–per la sua speciale condizione di uomo, figlio adottivo di Dio ed erede del Cielo– non già solo dell’anima “che anche gli animali hanno nelle nari e che cessa con la morte dell’animale, ma dell’anima spirituale che e immortale, che sopravvive oltre la morte del corpo e che rianimerà il corpo, oltre la morte, al suono delle trombe del Giudizio finale e del Trionfo del Verbo Incarnato, Gesù Cristo, perché le due nature, che insieme vissero sulla Terra, vivano insieme gioendo o soffrendo, a seconda di come insieme meritarono, per l'eternità.
Questa è la verità. Sia che l’accogliate o che la respingiate. Ma nonostante che in molti vogliate respingerla ostinatamente, un attimo verrà che la conoscerete perfettamente e vi si scolpirà nello spirito, facendovi convinti di aver perso il Bene in eterno per voler seguire superbia e menzogna.
 
 
 
Tratto da: L'Evoluzione secondo Maria Valtorta, Luisa Piccareta e altri mistici. di don Pablo Martin Sanguiao (per la cronaca, parroco all'epoca dei fatti della parrocchia di S. Agostino in Civitavecchia dove avvennero le lacrimazioni di sangue nel 1994)
http://bibliotecaneval.altervista.org/wp-content/uploads/2012/05/Evoluzione-secondo-M.V..pdf

 

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