DESIDERO CONDURVI AL PADRE

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sabato 28 giugno 2014

Il Giubileo Straordinario di Bolsena - Orvieto

Per il 750° Anniversario del Miracolo di Bolsena e della Bolla “Transiturus”

Concesso un Giubileo Eucaristico dalla Santa Sede per gli anni 2013 e 2014


 
La Curia Diocesana di Orvieto-Todi rende noto che, in vista del 750° Anniversario del Miracolo in occasione del 750° Anniversario del Miracolo Eucaristico di Bolsena (1263) e della Bolla "Transiturus" del Papa Urbano IV (1264), la Penitenzieria Apostolica, per mandato del Sommo Pontefice Benedetto XVI, con Rescritto del 13 marzo 2012, ha autorizzato la celebrazione di un Giubileo Eucaristico Straordinario durante il quale i fedeli e i pellegrini possono ottenere l'Indulgenza Plenaria, come per gli anni giubilari. Il Giubileo Eucaristico durerà dal mese di gennaio del 2013 con l'apertura della Porta Santa nelle Basiliche di Orvieto e di Bolsena fino al mese di novembre del 2014, quando si chiude la Porta Santa nelle medesime Basiliche. 
L'Indulgenza Plenaria si può lucrare alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione Eucaristica e Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice).
 
 
Il miracolo eucaristico di Bolsena secondo la tradizione sarebbe avvenuto nel 1263 nell'omonima cittadina in provincia di Viterbo: mentre un sacerdote celebrava la messa dubitando della reale presenza di Cristo nell'Eucaristia, l'ostia consacrata avrebbe sanguinato.
La Chiesa cattolica ha riconosciuto ufficialmente il miracolo e da tale avvenimento ha avuto origine la festa cattolica del Corpus Domini. Ad esso è legata anche la costruzione del Duomo di Orvieto, dove è conservato il corporale, intriso di sangue, utilizzato durante la celebrazione in cui avvenne il miracolo.
A Bolsena, nella chiesa di Santa Cristina, è conservata l'epigrafe in marmo, attribuita a Ippolito Scalza, realizzata nel 1573, con la descrizione dell'episodio. Secondo la tradizione nella tarda estate dell'anno 1263 (o 1264) un sacerdote boemo, Pietro da Praga, fu assalito dal dubbio sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati.
In un periodo di controversie teologiche sul mistero eucaristico, il sacerdote intraprese un pellegrinaggio verso Roma, per pregare sulla tomba di Pietro e placare nel suo animo i dubbi di fede che, in quel momento, stavano mettendo in crisi la sua vocazione. La preghiera, la penitenza e la meditazione nella basilica di San Pietro rinfrancarono l'animo del sacerdote, che riprese quindi il viaggio di ritorno verso la sua terra.
Percorrendo la via Cassia, si fermò a pernottare nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena.
Il ricordo della martire Cristina, la cui fede non aveva vacillato di fronte all'estremo sacrificio del martirio, turbò nuovamente il sacerdote e, il giorno dopo, chiese di celebrare messa nella chiesa. Di nuovo tornò l'incertezza di quello che stava facendo; pregò intensamente la santa perché intercedesse presso Dio affinché anche lui potesse avere «quella fortezza d'animo e quell'estremo abbandono che Dio dona a chi si affida a lui».
Durante la celebrazione, dopo la consacrazione, alla frazione dell'Ostia, è apparso ai suoi occhi un "prodigio" al quale da principio non voleva credere: l'Ostia che teneva tra le mani sarebbe diventata carne da cui stillava "miracolosamente" abbondante sangue. Impaurito e confuso ma, nello stesso tempo, pieno di gioia, cercò di nascondere ai presenti quello che stava avvenendo: concluse la celebrazione, avvolse tutto nel corporale di lino usato per la purificazione del calice che si macchiò immediatamente di sangue e fuggì verso la sacrestia. Durante il tragitto alcune gocce di sangue sarebbero cadute anche sul marmo del pavimento e sui gradini dell'altare.
 
 
Nella Cappella del Corporale nel Duomo di Orvieto sono custoditi oggi l'Ostia, il corporale e i purificatoi
Quattro lastre di marmo macchiate del cosiddetto "sangue prodigioso" sono venerate dal 1704 nella Cappella Nuova del Miracolo a Bolsena, costruita come dimora delle reliquie rimaste nell'omonima città
 
 
24 LUGLIO - FESTA DI S. CRISTINA VERGINE E MARTIRE

Cristina nacque a Tiro in Etruria presso il lago di Bolsena. In tenera età si convertì al cristianesimo ma il padre Urbano, preside della città e rappresentante dell’Imperatore romano, la sottopose a tremendi martiri che ancora oggi vengono rappresentati in Bolsena, in occasione della Festa della Martire. Morì, trafitta da frecce, sotto l’Imperatore Diocleziano. Le sue reliquie, raccolte nella chiesa di Bolsena a lei dedicata, sono oggetto di particolare devozione.

Le catacombe di S. Cristina sono generalmente aperte tutti i giorni fino a un ora prima della chiusura della Basilica (salvo alcune occasioni speciali della parrocchia, come i giorni della festa di S. Cristina (23 - 24 luglio) quando è aperto accesso gratuito alla tomba della santa, mentre le catacombe rimangono chiuse). 
La visita alle catacombe offre un percorso alle radici della nostra fede, alle radici della comunità cristiana di Bolsena. Il percorso comincia davanti l'altare del Miracolo Eucaristico, passando poi attraverso i secoli, accanto al sarcofago di S. Cristina nella cripta (costruita dopo la riscoperta della tomba il 5 agosto 1880) della basilichetta ipogea (prima metà del X secolo). Di là accesso alla galeria principale delle catacombe (AD 250-600), con le sue ramificazioni a forma di albero di natale

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