DESIDERO CONDURVI AL PADRE

Messaggio della Madonna a Medjugorje (18.03.93) "Cari figli! Il mio desiderio è questo: datemi le vostre mani così potrò portarvi c...

giovedì 5 giugno 2014

"IO SONO IL SEGNO DEL DIO VIVENTE": LE APPARIZIONI DI MARIENFRIED

La cappella

 Durante la predicazione mariana del maggio dell'anno di guerra 1944 il parroco d. Humpf a­veva lanciato l'idea, vedendo che la catastrofe si stava avvicinando, di fare un voto alla Madonna: se Ella proteggerà la parrocchia di Pfaffenhofen, allora in ringraziamento si edificherà una cappel­la in Suo onore. Il pericolo era grande per Pfaf­fenhofen, poichè ogni giorno la zona veniva sor­volata dagli aerei nemici, e nessuno era ormai più al sicuro. Alcuni mesi prima Ulm era stata bom­bardata dagli aerei. Vicino a Pfaffenhofen c'era­no importanti obbiettivi militari. Un'importante strada strategica di ritirata per le truppe tedesche passava per Pfaffenhofen. Quasi ogni settimana sostavano automezzi militari sulla piazza e at­torno alla Chiesa. C'era da aspettarsi il peggio. Chi avrebbe potuto salvare il paese da questo pe­ricolo? In questa situazione la comunità parrocchiale si rivolse a Colei che è l'Aiuto dei Cristia­ni", non solo con la preghiera, ma promettendo­Le di edificare una Cappella, se Ella fosse venuta loro in aiuto.
Anche il Parroco Humpf aveva fatto questa proposta, anche perchè, fin dai primi anni del suo sacerdozio, aveva desiderato di avere un pic­colo santuario mariano nella sua parrocchia. Co­sì il grande spirito di fede, spinto dalla necessità, e il desiderio amoroso del parroco si incontraro­no per fare la promessa alla Madonna.
La fiducia dei parrocchiani non fu delusa. La guerra finì senza disastri per Pfaffenhofen. Le bombe pesanti, che avrebbero dovuto esser lanciate su Pfaffenhofen, caddero nel bosco vici­no, dove scavarono parecchi e profondi crateri. Sarebbe bastata una di queste bombe a distrug­gere il centro di Pfaffenhofen. Questa salvezza non era forse la risposta della Madonna al voto dei suoi figli? La risposta dei parrocchiani non poteva essere che questa: darsi da fare per man­tenere la promessa fatta. Tutta la parrocchia era pronta a costruire la Cappella promessa in voto a Maria. Ma dove si doveva costruire? A sud-est di Pfaffenhofen sorgeva una collina coperta di albe­ri. Che ci sarebbe stato di più bello di una Chie­setta al margine del bosco? Si trattava di sceglie­re fra due posti: uno al margine a ovest dei bo­sco, e l'altro al margine opposto, ad est. A Pfaf­fenhofen c'era l'usanza che, la domenica in AI­bis, i bambini della prima comunione facessero un'escursione, assieme al Parroco, ad una cappella di Lourdes. Quell'anno si volle celebrare una ora solenne di preghiera, in onore della Madon­na, sui luogo dove sarebbe dovuta sorgere la cap­pella. Era quindi necessario abbellire un po' il luogo.
Anna, la sorella del parroco, preparò un'im­magine della Madonna di Schónstatt per l'edico­la. Ma lasciamo parlare di nuovo Anna Humpf, di ciò che accadde in quel 25 aprile: "Quando nel pomeriggio del 25 aprile uscimmo di casa alle tre per cercare il luogo adatto per la cappella e per dissodare il terreno, il parroco, Barbara di 22 anni ed io di 26, avevo preso con me l'immagine della Madonna di Schónstatt. Il parroco avrebbe voluto servirsene solo provvi­soriamente per ornare l'oratorio, poiché voleva mettere poi nella cappella una statua della Ma­donna scolpita in legno. Ma questa si trovava dal restauratore, e per il 25 aprile non era ancora fi­nita. Io stavo pensando: "Ciò che si è offerto u­na volta alla Madonna e Lei ha preso ed accetta­to come cosa Sua, lo deve anche tenere". Nessu­no di noi pensava che succedesse o che potesse succedere qualcosa di nuovo o di straordinario. I due posti scelti per la cappella sembravano u­gualmente adatti, per cui la scelta era difficile.
Mentre stavamo andando a vedere i due po­sti dove avrebbe potuto sorgere la cappella, il parroco ci raccontò la storia dell'origine della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma. Poi sog­giunse: "Ora bisognerebbe sapere quale sarebbe il posto adatto per costruire la cappella. Un segno come quello di Roma ci faciliterebbe la scel­ta". Ma, mentre parlava in questo modo, egli pensava ad un segno dei tutto naturale, come, per esempio, ad un passante che arrivasse all'improv­viso e scegliesse il posto adatto. Noi andammo quindi insieme al primo posto, recitando il Rosa­rio. Appena arrivammo, ci mettemmo a dissoda­re il terreno attorno ad un giovane ciliegio. Noi volevamo appunto appendere all'albero il quadro che avevamo portato con noi.

Il parroco, Barbara ed io eravamo occupati in questo lavoro, e non pensavamo per nulla a qualcosa di straordinario, ma ci davamo molto da fare. Il parroco dissodava col piccone la gran­de sterpaglia, mentre noi due, tutte sudate, strap­pavamo con la zappa le ortiche e le altre erbacce. Era assolutamente assurdo che noi pensassimo ad un'apparizione. Tutto ciò che successe, arrivò come un fulmine a ciel sereno; fu una cosa ina­spettata ed allo stesso tempo incomprensibile. Barbara stava lavorando a sinistra, a un metro da me. Improvvisamente alzò la testa, tendendo l'o­recchio: -"Mi ha chiamato qualcuno".- Io non avevo sentito nulla. - "Eppure" -, essa corre un po' verso il bosco, si ferma, in modo che io la posso ancora vedere, e mi accorgo che parla e guarda come se qualcuno stesse davanti a lei. Io, in quel momento, non ci faccio caso, e continuo a lavorare. Essa ritorna dopo qualche minuto e mi dice raggiante di gioia e tutta eccitata: -"Hai visto la signora?" E' la signora che ho visto allo­ra, e che mi ha insegnato il Rosario dell'Immacolata. Non l'ho mai potuta dimenticare. Vorrei proprio sapere chi è questa signora. Ma essa non me l'ha detto -". Io le risposi che non avevo proprio visto nulla, e che non avevo prestato al­cuna attenzione. Continuammo a lavorare sodo per strappare almeno le erbacce attorno all'albe­ro. Dopo circa mezz'ora, Barbara mi disse: "A­desso mi chiama di nuovo". Io dissi: "Chi?" - "Deve essere quella signora", disse Barbara. Essa fu chiamata ancora una terza volta. Io dissi: "Và e fermati, se ti chiama". - "No, non ci vado, per­chè essa parla di cose che non capisco. Deve par­larmi in modo che si capisce. Io, per esempio, parlo chiaro". Io insistetti: "Se qualcuno ti ha chiamato, tu devi andare". Allora Barbara si al­lontanò di cinque o sei passi verso destra, fer­mandosi poi e parlando con una persona che noi non vedevamo. Mio fratello mi disse a mezzavo­ce, un po' seccato: "Ma che cos'ha?" Io prima non dissi nulla, poi scuotendo la testa, mi misi ad ascoltare ciò che Barbara stava dicendo: "Ma chi è Lei? Dove abita?". Poi scosse la testa, come se non capisse. “Io non capisco ciò che dice”. "E Lei come lo sa? Sì, accadde sei anni fa: era il lu­nedì di Pentecoste". Poi essa si mise di nuovo in ascolto e rispose: "Sì, accadde esattamente un anno fa, all'arrivo degli Americani". Stette anco­ra un momento in ascolto. Mio fratello mi do­mandò a voce bassa: "Ma che cos'ha Barbara?" Io gli dissi: "Lei vede qualcosa che noi non ve­diamo". Stavolta era distante circa quattro me­tri da noi, guardava e parlava. Poi si volse indietro, e disse in tono sicuro: "Ma stavolta anche voi l'avete vista!" Il parroco disse: "E chi?" - "Ma la signora! - disse Barbara - Stava lì in piedi. Dovete pure averla vista!" Noi scuotemmo la te­sta, dicendo: "Noi non abbiamo visto nulla". Barbara si inquietò, e disse: "Ma qui, in questo posto; è pur stata qui!" E ci fece vedere esatta­mente il posto. "Io non vedevo certo un fanta­sma! Essa ha detto qualcosa anche a voi". - "Che cosa?" - "La pace di Cristo sia con voi e con tut­ti coloro che qui pregano", disse Barbara.

Noi affermammo ancora una volta di non a­ver visto nè sentito nulla. -."Macchè! - disse - io sono sana di mente, io so benissimo ciò che ho visto!" Ed era molto irritata con noi. In quel momento arrivarono cinque o sei ragazze del gruppo che, finito il loro lavoro, volevano aiutar­ci a preparare bene il posto per la cappellina. Co­sì fu soltanto il giorno seguente, dopo la S. Mes­sa, che Barbara ci raccontò tutto in canonica.

La settimana seguente, nel nostro stretto cerchio di persona, riflettendo sul nome adatto da dare alla cappella, ne venne fuori la proposta di chiamarla "Marienfried", la "Pace di Maria". E questo nome fu scelto pensando al silenzio ed alla quiete di questo angolo di bosco, al bisogno di quell'ora, al desiderio ardente di una vera pa­ce, ma soprattutto pensando alle parole piene di significato della signora: "La pace di Cristo sia con voi e con tutti coloro che qui pregano".

 


IL MESSAGGIO DI MARIENFRIED



L'apparizione del 25 aprile 1946

Quando il parroco Humpf chiese a Barbara ciò che la signora le aveva detto nel bosco, essa rispose: "Quando le chiesi chi fosse e dove abi­tasse Ella rispose: "Se non avessi il velo, tu mi riconosceresti!" Era la medesima signora che a­vevo incontrato il lunedì di Pentecoste del 1940, mentre stavo incamminandomi verso il bosco. Io non la conosco, ed Ella disse queste cose che io non capisco: - "Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il Segno sulla fronte dei miei figlioli. La Stella perseguiterà il mio Segno, ma il mio Segno vince­rà la Stella.

Io stabilirò la pace là dove la fiducia è maggiore, e là dove si insegna agli uomini che Io posso tut­to presso Dio. Poi, quando tutti gli uomini cre­deranno nella mia potenza, verrà la pace". Congedandosi, Ella disse: "La pace di Cristo sia con tutti voi e con tutti coloro che qui pregano". Allora il parroco fece questa riflessione: "Queste espressioni non possono essere che della Madonna".

Ma Barbara non era ancora capace di adat­tarsi a quest'idea.

 
L'apparizione del 25 maggio 1946
Il mattino del 25 maggio 1946, Barbara fu invitata dall'Angelo che le appariva spesso e che si era chiamato l'Angelo della Grande Mediatrice delle grazie, di recarsi quel giorno a Marienfried. Dopo la S. Messa, essa pregò Anna, la sorel­la del parroco, di accompagnarla. In mattinata però mandò ad Anna un biglietto, a mezzo della sua sorellina, in cui le comunicava che non sareb­be andata a Marienfried, poichè pensava che tut­to fosse un'illusione. Il parroco invece era di pa­rere contrario, e le consigliò di ubbidire all'Ange­lo, come aveva sempre fatto. Infine essa si lasciò a malincuore convincere di recarsi a Marienfried. Poco dopo le 5 pomeridiane, Anna e Barba­ra uscirono insieme, andarono alla cappelletta l'ornarono di fiori e si misero a pregare. Il padre di Barbara stava allora passando casualmente di là in automobile. Come proprietario di una se­gheria aveva molto da fare nel bosco. Barbara al­lora disse ad Anna: "Vieni, ritorniamo a casa in macchina", ma Anna non voleva, poichè di soli­to quando andava in macchina stava male. Inol­tre le strade del bosco erano brutte, piene di sas­si e di dossi. Essa disse: "Non c'è fretta", poichè voleva ancora star lì a pregare. E così si fermaro­no e non ritornarono in macchina. Marienfried non dista che dieci o quindici minuti da Pfaffen­hofen.
Improvvisamente Barbara vide l'Angelo vi­cino all'albero che indicava con il dito verso destra. Là c'era la misteriosa Signora in piedi. Più tardi la descrisse così: - "Era vestita tutta di bianco. Portava un mantello bianco, simile ad u­no scialle. I suoi capelli erano scuri, divisi in mezzo, e i suoi occhi erano pure scuri. Dagli oc­chi e da tutto il viso irradiava una tale chiarezza, una luminosità, un candore e una grande bontà". Barbara non aveva notato tutte queste cose pri­ma, come questa volta. Nell'apparizione del 25 aprile, la signora disse: "Se io non avessi il velo, tu mi riconosceresti!" Non si trattava dunque di un velo materiale, altrimenti Barbara l'avrebbe visto. Ma i suoi occhi erano semplicemente im­pediti, cosicchè essa non riconobbe subito Maria, come successe ai discepoli di Emmaus, cui si ac­compagnò Gesù e non lo riconobbero, perchè i loro occhi erano velati. Poi le sembrò che la Madonna volesse sollevare un pochino quel velo. Barbara fu tutta presa dalla visione della Signora, e subito capì di vedere Maria davanti a sè. Gridò: "Maria!".

A questo punto la Signora incominciò a par­lare con lei: - "Sì, Io sono la Grande Mediatrice di tutte le grazie. Allo stesso modo in cui il mondo non può trovare misericordia presso il Padre se non per il sacrificio del Figlio, così voi non potete es­sere ascoltati da mio Figlio che per mezzo della mia intercessione. Cristo è così poco conosciuto, perchè Io non sono conosciuta. Per questo moti­vo il Padre riversa la sua ira sui popoli, poichè es­si hanno rifiutato suo Figlio. Il mondo è stato consacrato al mio Cuore Immacolato, ma questa consacrazione è diventata per molti una terribile responsabilità. Io chiedo al mondo di vivere que­sta consacrazione. Abbiate una fiducia illimitata nel mio Cuore Immacolato! Credetemi, Io posso tutto presso mio Figlio!
Mettete al posto del vostro cuore macchia­to dal peccato il mio Cuore Immacolato, ed allo­ra sarò Io che attirerò la forza di Dio, e l'amore del Padre riprodurrà nuovamente in voi l'Imma­gine perfetta di Cristo. Esaudíte la mia preghiera, affinchè Cristo possa presto regnare come Re di Pace!"
Poi fu detto a Barbara qualcosa che essa do­veva tenere come un segreto. Dopo la Signora ri­prese a dire: - "il mondo deve bere fino all'ultima goccia il calice dell'ira divina a causa degli innumerevoli peccati dai quali viene offeso il suo Cuore. La Stella dell'Abisso s'infurierà sempre più fero­cemente e farà sempre maggiori distruzioni, per­chè sa che il suo tempo è breve, e perchè vede che ormai molte anime si sono schierate sotto il mio Segno. Su costoro la Stella non ha potere al­cuno, anche se ne potrà uccidere molti. Ma sono appunto queste vittime a me offerte che accre­sceranno la mia potenza, e condurranno il picco­lo resto degli eletti alla vittoria per Cristo. Alcu­ni hanno già accettato di lasciarsi imprimere il mio Segno, e il loro numero aumenterà conti­nuamente. A voi Io voglio dire, miei figlioli dilet­ti: non dimenticate che proprio nei giorni più sanguinosi questa Croce è una grazia, e ringrazia­te sempre il Padre per questa grazia! Pregate e sa­crificatevi per i peccatori! Offrite, per mezzo mio, voi stessi e ogni vostra azione al Padre! Met­tetevi totalmente a mia disposizione! Recitate il Rosario! Non chiedete tante grazie d'ordine ma­teriale! Ora si tratta di pregare per qualcosa che vale molto di più. Non aspettatevi nè segni, nè miracoli! Io voglio agire nel nascondimento, co­me la Grande Mediatrice di grazie! E' la pace del cuore che Io voglio concedervi, se però voi farete ciò che Io vi chiedo. La pace dei popoli potrà es­sere costruita solo su questa pace. Poi Cristo re­gnerà su tutti i popoli come Re di Pace".

Dette queste parole, la Signora diede l'ordi­ne a Barbara di far conoscere tale messaggio al mondo intero. Ma Barbara le disse: - "Io non rie­sco a ricordare tutto". La Signora rispose: "A tempo opportuno, tu ricorderai esattamente o­gni parola". Sembrò che per settimane e mesi Barbara sentisse queste parole come incise nella memoria. Infatti le poteva ripetere senza fatica, e senza un particolare sforzo mentale. Ed erano proprio le parole della Signora, eppure non aveva per nulla studiato il messaggio a memoria. Duran­te l'apparizione, come subito dopo, essa non pre­se nessun appunto, poichè sia Barbara che Anna non avevano con sè niente per scrivere. Esse non potevano assolutamente immaginare il motivo per cui Barbara era stata invitata dall'Angelo a recarsi a Marienfried.

In relazione all'incarico affidato a Barbara, la Signora le disse ancora quanto segue: - "Il demonio potrà manifestare una tale poten­za apparente, che tutti coloro che non saranno profondamente ancorati a Me, si lasceranno in­gannare. Verrà un tempo in cui tu sarai proprio sola e ti calunnieranno, poichè il demonio è abi­lissimo nell'accecare gli uomini, tanto che anche i migliori si lasceranno ingannare. Ma è assoluta­mente necessario avere una fiducia cieca in me. Là dove gli uomini non avranno fiducia nel mio Cuore Immacolato il demonio potrà dominare. Ma là dove gli uomini metteranno il mio Cuore Imma­colato al posto del loro cuore macchiato dal pec­cato, egli non avrà nessun potere. Tuttavia egli per­seguiterà i miei figlioli diletti, essi saranno disprez­zati, ma il demonio non potrà far loro alcun male. Come prova dell'autenticità dell'apparizione, la bella Signora diede a Barbara l'ordine di andare a Kellerberg, suIla strada da Pfaffenhofen a Beueren.

- "Là, - disse Ella - c'è un uomo che si trova in grave pericolo. Tu lo devi aiutare. E questo sa­rà il segno che tu non sei vittima di un inganno.

Ed a proposito del dubbio che Barbara ave­va avuto al mattino, pensando che tutto fosse u­na terribile illusione, la Signora le disse: "Vedi, stamattina Io ti ho lasciata proprio sola, la mia grazia non era con te. Tu lo esperimenterai anco­ra spesso. Io ho bisogno di vittime. Le grazie maggiori devono essere pagate a prezzo di tali sofferenze".
Poi la Signora disse: "Tu devi ritornare qui la festa di San Guglielmo abate.
Dopo il colloquio, l'Angelo, che era presen­te, recitò una preghiera alla Madonna, con diver­se invocazioni, di cui alcune erano queste: "Ope­ra come Madre di grazie! Opera come meraviglio­sa Madre di meravigliose grazie!... Tu, via della pace!... Tu, Madre degna di fiducia!... Salvezza della cristianità!... Tu, grande! Tu, fedele! Tu, Mediatrice di tutte le grazie!" Ad ogni invoca­zione Barbara rispondeva: "Prega per noi". Allora l'Angelo, rivolgendosi verso Barbara ed Anna, disse: "Inginocchiatevi!" Poi la Madonna diede la sua benedizione, aggiungendo: "Io vi trasmetto la pace di Cristo, in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!"
Mentre la Signora parlava con Barbara, Ella aveva lo stesso aspetto come in principio. Le sue mani erano giunte. Però, quando l'Angelo inco­minciò a pregare, Ella divenne splendente e lumi­nosa, indescrivibilmente bella. Allargò le braccia. Lo splendore che appariva prima sul suo viso si riflettè su tutta la sua persona. Sul capo si vede­vano tre cerchi radiosi, che formavano come una corona. Mentre dava la sua benedizione, Ella di­venne tutta trasparente, e molto più luminosa di un lampo di luce. Barbara dovette distogliere lo sguardo, perchè era rimasta come abbagliata da quella visione. Quando alzò di nuovo gli occhi, la apparizione era scomparsa.
Barbara si rimise subito in cammino verso Kellerberg. Là incontrò effettivamente un uomo che sembrava nella più squallida miseria spiritua­le, ed era completamente stravolto. Egli nascon­deva qualcosa sotto l'abito. Barbara gli doman­dò: "Che cosa tieni nascosto sotto il tuo vesti­to?" Egli rispose: "Nulla". "Tu hai una corda", gli disse Barbara.
Allora egli rispose: "E' così pesante! Puoi aiutarmi?" Barbara gli disse: "Io personalmente non ti possono aiutare, ma ti condurrò in un po­sto dove troverai aiuto". E lo condusse a Marien­fried, dove lo lasciò solo.
Cammin facendo, egli disse a Barbara che e­ra per lui un fatto straordinario quello di lasciar­si condurre da lei così docilmente. Egli non ri­conosceva più se stesso.
La sera alcune ragazze andarono alla cap­pellina. Vi trovarono una corda che pendeva da essa. La Madonna aveva salvato quell'uomo!.
 


L'apparizione del 25 giugno 1946

 Il 25 giugno 1946, festa di San Guglielmo abate, il parroco Humpf accompagnò Barbara e sua sorella alla cappellina. Essi avevano mantenu­to un rigoroso segreto su tutto ciò che era acca­duto, poichè volevano evitare sorprese sensazio­nali, e attendevano ancora lo svolgimento di tutta la vicenda. Arrivati alla cappelletta, essi pregarono un po' in silenzio. Barbara volle im­provvisamente tornare a casa, ma Anna le parlò e la pregò di restare ancora un poco. Subito do­po, Barbara vide l'apparizione e gridò: "Maria! quanto sei bella!" Allora la Madre di Dio inco­minciò a parlare: "Io sono la Grande Mediatrice delle grazie. Il Pa­dre vuole che il mondo riconosca questo compi­to alla Sua Ancella. Gli uomini devono credere che Io, continuando ad essere la Sposa dello Spi­rito Santo, sono la fedele Mediatrice di tutte le grazie. Il mio Segno sta per apparire. Così vuole il Signore. Solo i miei figli diletti lo riconoscono, perchè esso si manifesta in segreto, e perciò essi glorificano Dio. Io non posso manifestare adesso la mia potenza nel vasto mondo. Ora devo riti­rarmi assieme ai miei figli. Io compirò miracoli nel segreto delle anime, finchè il numero delle vittime sarà completo. Dipende da voi abbreviare i giorni delle tenebre. Le vostre preghiere ed i vo­stri sacrifici distruggeranno l'immagine della Be­stia. Allora Io mi potrò manifestare al mondo in­tero a gloria dell'Onnipotente. Scegliete il mio Segno, affinchè presto il Dio Uno e Trino sia a­dorato ed onorato da tutti.
Pregate e sacrificatevi a Dio per mezzo mio! Pre­gate sempre! Recitate il Rosario! Al Padre do­mandate tutto quanto vi occorre per mezzo del mio Cuore Immacolato! Egli concederà quanto chiedete, se questo sarà a Sua maggior gloria. Re­citate quel Rosario, sì ricco di grazie, dell'Imma­colata, come io ti ho insegnato. Con questo Ro­sario non chiedete beni materiali, ma chiedete grazie per ogni anima, per le vostre comunità, per i popoli, affinchè tutti amino ed onorino il Divin Cuore. Continuate ad onorare il sabato a me de­dicato, come Io ho chiesto. E' necessario che gli apostoli ed i sacerdoti si consacrino particolar­mente a Me, affinchè i grandi sacrifici che l'Im­perscrutabile vuole appunto da loro, venendo posti nelle mie mani, aumentino in santità e va­lore.

Offritemi molti sacrifici! Fate che la vostra pre­ghiera sia un sacrificio! Non siate egoisti! Oggi la cosa che solo vale è questa: offrire all'Eterno gloria e riparazione. Se vi metterete completa­mente a mia disposizione, a tutto il resto provve­derò Io. Io caricherò i miei figli diletti di croci, pesanti, profonde come il mare, perchè Io li amo nel mio Figlio immolato. Vi prego: siate pronti a portare la croce, affinchè venga presto la pace. Sceglietevi il mio Segno, perchè presto sia onora­to il Dio Uno e Trino.
Io esigo che gli uomini eseguiscano presto i miei desideri, perchè questa è la volontà del Padre Celeste, e perchè questo è necessario oggi e sempre alla Sua maggior gloria e onore. Il Padre annuncia uno spaventoso castigo per coloro che non si vogliono sottomettere alla Sua volontà"
Poi la Madonna incaricò Barbara di far co­noscere quanto aveva comunicato. Questo infatti era il Suo messaggio per il mondo e bisognava farlo conoscere. Ella le disse: - "Io voglio che gli uomini lo accolgano esatta­mente come Io l'ho dato, parola per parola. No­talo bene". Barbara chiese come avrebbe potuto farlo. La Madonna disse: "Di' agli uomini che Io ho un nuovo messaggio per il mondo. Non è ne­cessario svelare le circostanze esteriori ed i detta­gli. La cosa importante è solo questa, che si co­nosca la mia volontà, che è la volontà del Padre. Gli spiriti si divideranno a causa di questo mes­saggio. Moltissimi si scandalizzeranno, ma una piccola schiera lo capirà esattamente e lo apprez­zerà. Queste persone riconosceranno in esso la mia volontà, e ne saranno felici. Questa schiera ha riconosciuto il mio posto nei tempi attuali, e mi ha dato una gran gioia; essa ha i suoi rappre­sentanti in molti paesi, e questi provvederanno a diffondere il mio messaggio. Molti, fra questa mia schiera, hanno già potuto vedere i miei mira­coli nascosti. Essi hanno riconosciuto che Io so­no la “Madre ammirabile, e mi onorano con questo nome”.

La Madonna disse pure a Barbara che pro­prio nella sua patria si erano visti i primi gruppi, e ciò Le aveva fatto molto piacere. (Si noti che Barbara è oriunda della Baviera, e proprio in Ba­viera è nata la prima congregazione mariana te­desca).

Poi, conforme a quanto aveva richiesto il parroco, Barbara pregò la Madonna di voler dare un segno visibile, affinchè gli uomini prestassero fede al Suo messaggio. La Madonna rispose: "Io darò i segni solo se gli uomini eseguiranno la mia volontà. Allora Io compirò dei miracoli mol­to più grandi di quanto non ne abbia mai fatto, e precisamente miracoli nelle anime. Io ho già da­to spesso dei segni esteriori, e molte persone so­no venute qui soltanto per questi segni esteriori. Ci troviamo di fronte a un tempo in cui tutti co­loro che credono solo ai segni esteriori saranno ingannati. I segni saranno per loro solo un moti­vo di maggior responsabilità.

Allora Barbara Le chiese se era la Sua vo­lontà che la cappella venisse costruita in quel luogo. La Madonna rispose: “Io ho esaudito il vostro desiderio, ora voi adempite la vostra pro­messa”.

Barbara chiese che quadro si dovesse sce­gliere per ornare la cappella. L'apparizione le in­dicò il quadro lì vicino, dicendo di prendere il quadro della "Madre tre volte ammirabile", poi­chè Lei avrebbe raccolto anche qui una piccola schiera che aveva già pregato molto ed offerto sacrifici.

"Io ho accettato questi sacrifici, e voglio che vengano condotte davanti a questo quadro ancora molte persone che, essendo "vittime consacrate" a me, mi diano il potere di creare il Re­gno del Re di pace. Se questo gruppo sarà dispo­sto a fare la mia volontà, allora Io comincerò a fare i primi e più grandi miracoli. Là dove gli uo­mini riconosceranno e seguiranno il mio messag­gio, là Io farò i primi e più grandi miracoli, che saranno però visibili solo ai miei figli diletti, per­chè essi si compiranno solo nel nascondimento".
Poi la Madonna invitò Barbara a pregare, di­cendo: "E' necessario che i miei figlioli lodino, glorifichino e ringrazino di più l'Eterno. Egli li ha creati proprio per questo, per la sua Gloria". Alla fine di ogni Rosario, si devono recitare queste invocazioni: "Tu grande, Tu fedele Media­trice di tutte le grazie!" "Si deve pregare molto per i peccatori. Per questo è necessario che mol­te anime si mettano a mia disposizione, in modo che Io possa dar loro l'incarico di pregare. Ci so­no tante anime che stanno aspettando solo la preghiera dei miei figli.
Appena la Madonna ebbe finito di parlare, subito le si fece intorno una sterminata schiera di Angeli.
Essi indossavano vesti lunghe e bianche, e­rano inginocchiati a terra e si inchinavano pro­fondamente. Recitavano una preghiera speciale, una "preghiera di lode al Padre". In principio fu espressa come un "cantico nuovo". Poi una par­te degli Angeli fece un'altra preghiera al Padre. Un gruppo ripetè ogni invocazione come un'eco. Poi di nuovo un altro gruppo, ed erano moltissi­mi, intonarono: "Santo, santo, santo".
Quando finirono di pregare, l'Angelo che e­ra lì fin da principio, disse a Barbara di ripetere la preghiera. Essa ubbidì, recitandola con lingua scorrevole, senza intoppi. Dopo l'Amen, l'Ange­lo disse: "Tu, grande Mediatrice di grazie". Bar­bara rispose: "Prega per noi".
Poi seguì allo stesso modo una lode al Fi­glio. I personaggi vestiti di bianco recitarono una magnifica preghiera, che iniziava anche con le parole "un cantico nuovo".
Seguì poi un'altra preghiera recitata allo stesso modo come quella in onore del Padre. Bar­bara ripetè nuovamente la preghiera. Seguì la invocazione: "Tu, fedele Mediatrice di grazie". Barbara rispose: "Prega per noi".
Poi ci fu una lode alla SS. Trinità con l'in­vocazione: "Tu Mediatrice di tutte le grazie". Barbara rispose: "Prega per noi". Questo inno di lode alla SS. Trinità, Barbara lo recitò a voce al­ta. Mentre il parroco e sua sorella, durante il col­loquio con l'apparizione non sentirono nulla, ma osservarono solo Barbara che muoveva le labbra, essi udirono Barbara recitare la preghiera di lode, parlando chiaramente con ritmo scorrevole. Il parroco Humpf l'ha stenografata. Essa suona co­sì:
 
Ave, o Eterno Sovrano,
Dio vivente, che esisti dall'eternità!
Giudice tremendo e giusto,
Padre sempre buono e misericordioso!
A te sia resa nuova ed eterna supplica,
Lode, onore e gloria, per mezzo della
Tua Figlia vestita di sole, Nostra ammirabile Madre! Amen.
"Tu, grande Mediatrice di grazie, - "Prega per noi!"
Ave, o Uomo - Dio immolato Agnello sanguinante,
Re della pace, Albero della vita,
Tu nostro Capo, Porta di ingresso al Cuore del Padre,
'Figlio eterno del Dio vivente,
Che con Colui che è, regni in eterno!
A Te sia data potenza, ora e nei secoli,
E gloria e grandezza,
E adorazione e riparazione e lode,
Per mezzo della Tua Immacolata Genitrice,
Nostra ammirabile Madre! Amen.
"Tu, fedele Mediatrice di grazie, - "Prega per noi!"
Ave, o Spirito dell'Eterno, Sorgente inesauribile di santità,
Operante in Dio dall'eternità!
Torrente di fuoco dal Padre al Figlio,
Uragano impetuoso,
Che spiri forza, luce e fuoco
Nelle membra del Corpo mistico!
Tu eterno incendio d'amore,
Spirito di Dio che operi nei viventi,
Tu rosso torrente di fuoco
Che scorri eternamente vivo nei mortali,
A Te sia data gloria, potenza e bellezza
Ora e in tutta l'eternità
Per mezzo della Tua Sposa coronata di stelle,
Nostra ammirabile Madre! Amen.
"Tu, Mediatrice di tutte le grazie".­- "Prega per noi
 
In seguito l'Angelo recitò la stessa preghiera alla Madonna come in maggio. Poi la Madonna disse che era contenta, perchè il suo gruppo aveva promesso - la domenica precedente - di recitare il Rosario così ricco di grazie. Essa volle benedire l'associazione e recitare il Rosario con noi. Reci­tammo tutti la corona.
La Madonna diceva sempre "Amen" e reci­tava da sola il "Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo", e recitandolo, faceva un inchino profondo. Lo stesso faceva anche quando pro­nunciava il nome di Gesù. Anche le figure vestite di bianco facevano la stessa cosa. L'Angelo chie­se anche a noi di fare così. Le figure recitavano con noi la prima parte dell'Ave Maria, la seconda parte solo poche. Come chiusura, l'Angelo recitò le tre invocazioni alla Mediatrice di grazie.
Poi la Madonna diede la sua benedizione come in maggio. Ella allargò le braccia per bene­dire, e disse una preghiera alla SS. Trinità. Pregò pure per la Chiesa, perchè riconoscesse questo suo titolo, e rispettasse la volontà del Padre. Ella pregò il Dio Uno e Trino, affinchè benedicesse per mezzo suo la Chiesa, e volesse accordare la pace.
Già fin da principio la Madonna appariva molto più bella e gloriosa che in maggio, era tan­to buona ed amabile. Sul suo volto però c'era qualcosa come un grande dolore. Si lamentò an­che perchè i suoi figli l'abbandonavano e perciò Lei non poteva condurli al Signore. E questo era un grande dolore per Lei.
Quando la schiera cominciò a pregare, Ella apparve ancor più bella, irradiata da una luce tutta chiara e brillante. La triplice corona radio­sa sul suo capo era così luminosa e così grande che copriva il cielo.
Barbara racconta: "Quando Ella diede la benedizione allargò le braccia come il sacerdote prima della consacrazione, ed io allora vidi uscire dalle sue mani soltanto raggi che passavano attra­verso quelle figure e attraverso noi. I raggi veni­vano dall'alto alle sue mani. Per questo le figure e anche noi divenimmo tutti luminosi. Allo stes­so modo i raggi uscivano dal suo corpo, attraver­sando tutto ciò che era lì attorno. Ella era diven­tata tutta trasparente e come immersa in uno splendore che non si può descrivere. Era così bella, pura e luminosa, da non poter trovare parole adatte per descriverLa. lo ero come acceca­ta. Avevo dimenticato tutto ciò che era lì attorno. Non sapevo che una cosa: che Ella era la Ma­dre del Salvatore.
Improvvisamente, gli occhi incominciarono a farmi male per il chiarore. lo distolsi il mio sguardo, ed in quell'attimo Ella disparve con tut­to quel chiarore e quella bellezza.
 
 
 

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