Luisa Piccareta - 7 Agosto, 1929 ( Volume 26)
Stavo seguendo i miei atti nel Voler Divino e pensavo tra me: “Come potrà venire a regnare la Divina Volontà? Quali saranno i mezzi, gli aiuti, le grazie per disporre le creature per farsi dominare da Essa?” Ed il mio sempre amato Gesù, movendosi nel mio interno, tutto bontà e tenerezza mi ha detto: “Figlia mia, i mezzi principali per far regnare sulla terra il mio Fiat Divino sono le conoscenze di Esso. Le conoscenze formeranno le vie, disporranno la terra per essere Regno suo, formeranno le città, faranno da telegrafi, da telefono, da poste, da trombettieri, per comunicare tra città e città, tra creature e creature, tra nazioni e nazioni, le notizie, le conoscenze importanti sulla mia Divina Volontà; e le conoscenze di Essa getteranno nei cuori la speranza, il desiderio di ricevere un tanto bene. Da qui non si può sfuggire: un bene non si può volere né ricevere se non si conosce e, se si riceve senza conoscerlo, è come se non si ricevesse. Quindi le fondamenta, la speranza, la certezza del Regno della mia Divina Volontà, verranno formate dalle conoscenze di Essa. Perciò ne ho dette tante, perché esse saranno le ricchezze, l’alimento ed i nuovi soli, i nuovi cieli che possederanno i popoli del Regno del mio Volere.
Ora, quando le conoscenze sul mio Fiat si faranno strada disponendo coloro che avranno il bene di conoscerle, la mia più che paterna bontà per mostrare l’eccesso del mio amore metterà in ciascuna creatura a sua disposizione la mia stessa Umanità, tutto il bene che operai, in modo che sentiranno tale forza e grazia da farsi dominare dalla mia Divina Volontà. E la mia Umanità starà in mezzo ai figli del Regno mio come cuore in mezzo a loro, per decoro e onore del mio Fiat e per antidoto, grazia e difesa a tutti i mali che ha prodotto l’umano volere. È tale e tanta la foga del mio amore che voglio che Essa regni, che farò tali eccessi d’amore da vincere le volontà più ribelli”.
Io nel sentir ciò son rimasta stupita e come se volessi mettere dubbio a ciò che Gesù mi aveva detto, e Lui riprendendo il suo dire ha soggiunto: “Figlia mia, perché ne dubiti? Non sono Io forse il padrone di fare quello che voglio e darmi come Mi piace di darmi? Non è forse la mia Umanità il primo Fratello Primogenito che possedette il Regno della mia Divina Volontà, e come primo fratello tengo il diritto di comunicare il diritto agli altri fratelli di possederlo, mettendomi Io a disposizione di loro per dar loro un tanto bene? Non son Io il Capo di tutta l’umana famiglia, che posso far fluire nelle membra di esse le virtù del capo e far scendere l’atto vitale della mia Volontà Divina nelle membra? E poi non è forse la mia Umanità che risiede in te continuamente, che ti dà tale forza e grazia di voler vivere solo del mio Volere e ti fa sentire tale pace e felicità eclissanti il tuo umano volere, in modo che lui stesso si sente felice di vivere come senza vita, sotto l’impero della mia Divina Volontà? Perciò quello che Mi necessita sono le conoscenze sul mio Fiat che conoscano; il resto verrà da per sé”.
Chi è Luisa Piccarreta?
2.1 - La vita
23 aprile 1865: nascita di Luisa e Battesimo nella Domenica “in albis” (esattamente 130 anni dopo Papa Giovanni Paolo II proclamò questo giorno “Domenica della Divina Misericordia”).
23 aprile 1874: all'età di 9 anni, nella Domenica “in albis” Luisa riceve la Prima Comunione e la Cresima. Lei comincia a sentire la voce di Gesù.
1878: all'età di 13 anni Luisa riceve la sua prima visione di Gesù carico della Croce che la implora, “Anima, aiutami!”
1881: all'età di 16 anni Luisa accetta lo stato di vittima ed è a periodi confinata a letto.
1882: all'età di 17 anni Luisa compone la Novena di Natale che lei avrebbe recitato ogni anno per il resto della sua vita.
Novembre 1887: all'età di 22 anni Luisa è definitivamente confinata a letto.
16 ottobre 1888: all'età di 23 anni Luisa fa esperienza delle prime nozze dello sposalizio mistico sulla terra.
7 settembre 1889: all'età di 24 anni Luisa fa esperienza delle seconde nozze dello sposalizio mistico in cielo, cioè, il dono di Vivere nella Divina Volontà in cui Gesù prende possesso del cuore di Luisa. Alcuni giorni dopo la Trinità conferma Luisa e stabilisce nel suo cuore la Sua inabitazione divina.
Voce non datata: Luisa fa esperienza delle sue terze nozze dello sposalizio mistico della Croce.
28 febbraio 1899: all'età di 33 anni, in obbedienza al suo confessore, Luisa comincia a scrivere..
16 novembre 1900: All'età di 35 anni Luisa fa esperienza delle quarte nozze, in cui lei prende possesso del cuore di Gesù, riceve tre respiri divini, e inizia a concentrarsi nella Divina Volontà e nel possederla interamente e completamente.
12 novembre 1925: Papa Pio XI istituisce la Festa di Cristo Re.
7 ottobre 1928: All'età di 63 anni Luisa si trasferisce presso l'Orfanatrofio delle Sorelle del Divino Zelo a Corato.
31 agosto 1938: Tre delle opere di Luisa vengono messe sull'indice dei Libri Proibiti, accanto a quelle di Suor Faustina Kowalska e di Antonio Rosmini – tutte delle quali furono poi riabilitate dalla Chiesa.
7 ottobre 1938: All'età di 73 anni Luisa lascia l' Orfanatrofio delle Sorelle del Divino Zelo. Il Rev. Benedetto Calvi ricolloca Luisa in Via Maddalena, dove lei avrebbe finito i suoi ultimi anni di vita.
28 dicembre 1938: Luisa scrive il suo ultimo volume (il 36° volume).
4 marzo 1947: Dopo un breve eccesso di polmonite - l'unica malattia diagnosticabile della sua vita - Luisa Piccarreta muore.
20 novembre 1994: Apertura della Causa di Beatificazione di Luisa; lei riceve il titolo di Serva di Dio.
29 ottobre 2005: La Causa di Beatificazione di Luisa conclude il suo iter diocesano.
2.2 - Dottrina
2.2.1 - I 3 Fiat della Creazione, della Redenzione e della Santificazione: Mentre ciascuna delle tre divine Persone è distinta ma inseparabile, molti teologi, ivi compreso Agostino, sostengono che le opere ad extra di Dio possano essere appropriate alle Persone divine. Nel testo di Luisa a Dio Padre viene appropriata l'opera della Creazione, a Dio Figlio l'opera della Redenzione, e a Dio Spirito Santo l'opera della Santificazione.
2.2.2 - I tre modi di preghiera ed azione: Alla luce della tripartizione di Giovanni della Croce delle tre fasi dell'unione mistica con Dio, cioè la purificazione, l'illuminazione e l'unificazione, e delle 7 mansioni interiori di Santa Teresa D'Avila, i professori della teologia mistica rivelano due modi di pregare e di agire: il modo umano (modo humano) e il modo divino (modo divino). Il modo umano corrisponde alla fase di purificazione di Giovanni e alle prime 3 mansioni di Teresa. Il modo divino corrisponde all'illuminazione e alle fasi di unificazione di Giovanni, e alle mansioni 4-7 di Teresa. Finché il dono di Vivere nella Divina Volontà non fu liberamente realizzato da Dio nella Chiesa, non era stata fatta alcuna citazione al modo eterno, cioè finché gli scritti approvati di Luisa hanno rivelato che il dono di Vivere nella Divina Volontà ammette l'essere umano al modo eterno di Dio, in tal modo che Dio assorbe e eleva le preghiere e le opere dell'anima a partecipare continuamente all'operato eterno della Trinità. Siccome l'operato Trinatario è eterna, e perciò trascende il tempo e lo spazio, la sua elevazione degli atti dell'anima dà loro il potere di trascendere il tempo e lo spazio, e di multilocare e concomitantemente avere un forte effetto su tutte le creature del passato, del presente e del futuro, razionali e irrazionali. In questo modo eterno all'anima viene ridato il dono che Adamo ed Eva, e Gesù e Maria possedevano, e che restituisce ad essa il ruolo di corona di tutta la creazione. Simile al capitolo 3.57 di Daniele e al Salmo 148, le cui preghiere nel modo divino esercitassero un forte influsso sulle creature del loro tempo, i “giri” di Luisa nella creazione forniscono un metodo di preghiera nel modo eterno che esercita un forte influsso sulle creature di tutti i tempi.
2.2.3 - Una nuova santità: Se a Luisa Gesù rivela che il modo eterno della santità è una nuova santità che sorpassa tutte le altre forme di santità, questa affermazione richiede qualificazione. La vita mistica per molti versi è un fenomeno di esperienza soggettiva, ed è spesso oltre la nostra comprensione determinare oggettivamente la grandezza della santità di un individuo, ancor meno di paragonare una santità con un'altra. In realtà, Gesù rassicura Luisa che il dono di Vivere nella Divina Volontà non è tanto una chiamata alla santità personale, quanto una chiamata a santificare tutte le cose per la realizzazione del suo regno. Mentre è futile perciò fare confronti tra questa o quella santità, è giusto asserire che una forma di santità può essere più grande di un'altra quando la sua grandezza è determinata dalla natura intrinseca del dono, e non dalla fedele corrispondenza del ricevente a qualsiasi grazia Dio possa desiderare offrirgli, la quale corrispondenza Dio solo contempla.
2.2.4 - Differenza tra “fare” e “vivere” nella Divina Volontà: considerando i modi divino ed eterno di preghiera ed azione, Gesù rivela a Luisa le espressioni, “fare la Divina Volontà” per intendere la prima e “Vivere nella Divina Volontà” per intendere la seconda. Egli afferma che “Vivere nella Divina Volontà” è il modello che è “più vicino ai beati in cielo” e con una distanza dal “fare la Divina Volontà” “come quella del cielo dalla terra”. La seguente analogia descrive questi due modi: il modo divino di preghiera è quello di una persona santa sulla terra che desidera pregare per le anime defunte in un cimitero. Per farlo, egli deve camminare da una pietra tombale all'altra per vedere chi è la persona per cui deve pregare, e poi pregare per quell'anima, un'anima per volta. Il modo eterno di preghiera è quello di uno che, desiderando di pregare per le anime di un cimitero, viene sollevato in un piano alto e osserva tutte le anime con gli occhi di un uccello per pregare per tutti concomitantemente. Vivere nella Volontà Divina è invitare l'operato eterno di Dio nelle nostre preghiere ed opere finite, opera che conferisce loro una qualità eterna, per cui tali preghiere esercitano un forte influsso su tutte le anime del passato, del presente e del futuro contemporaneamente.
2.2.5 - Il dono di Vivere nella Divina Volontà pone nell'anima la “Vita Reale” di Gesù. Questa Vita Reale è simile alla “Presenza Reale” di Gesù nell'Eucaristia, e si perpetua nell'anima che vive nella Divina Volontà. Il Catechismo di Baltimora affermò che dopo che uno ha consumato l'Ostia consacrata, gli accidenti del pane rimangono in lui per circa 15 minuti, e poi vengono digeriti. Nell'anima che vive nella Divina Volontà, Gesù rivela a Luisa che nonostante che gli accidenti del pane consacrato siano consumati, la presenza di lui nell'Ostia consacrata viene perpetuata in quell'anima, costituendo così la sua Vita Reale. In questo modo, l'anima che vive nella Divina Volontà diventa un' “Ostia Vivente”, cioè un altro Gesù che intercede per tutta l'umanità.
Il seguente atto preventivo, conosciuto anche come Offerta Mattutina nella Divina Volontà, è una bella preghiera compilata da numerosi estratti dei 36 volumi di Luisa seguendo il suo metodo di preghiera, che lei utilizzava ogni mattina.
Offerta del Mattino nella Divina Volontà
O Cuore Immacolato di Maria, Madre e Regina della Divina Volontà, io ti supplico, per i meriti infiniti del Sacro Cuore di Gesù, e per le grazie che Dio ti ha concesso fin dalla tua Immacolata Concezione, la grazia di non peccare mai più.
Sacratissimo Cuore di Gesù, Io sono un povero e indegno peccatore e ti chiedo la grazia di permettere a tua Madre ed a Luisa di formare in me gli atti divini che hai ottenuto per me e per tutti. Questi atti sono i più preziosi di tutti, perché essi portano il potere eterno del tuo Fiat e attendono il mio “Sì, sia fatta la tua Volontà” (Fiat Voluntas Tua).
Perciò vi supplico, Gesù, Maria e Luisa, di accompagnarmi ora mentre prego:
Io sono nulla e Dio è tutto, vieni Divina Volontà a regnare in me. Vieni Padre celeste, a battere nel mio cuore e a muoverti nella mia volontà; vieni adorato Figlio, a fluire nel mio sangue ed a pensare nel mio intelletto; vieni Spirito Santo, a respirare nei miei polmoni e a ricordare nella mia memoria.
Io mi fondo nella Divina Volontà e metto il mio Ti amo, Ti adoro e Ti benedico Dio, nei Fiat della Creazione. Con il mio Ti amo la mia anima si biloca nella creazione dei cieli e della terra; Ti amo nelle stelle, nel sole, nella luna e nei cieli; Ti amo nella terra, nelle acque e in ogni creatura vivente che mio Padre ha creato per amore di me, affinchè io possa ricambiare amore per amore.
Ora entro nella Santissima Umanità di Gesù, che abbraccia tutti gli umani. Metto il mio Ti adoro, Gesù, in ogni tuo respiro, battito di cuore, pensiero, parola e passo. Ti adoro nei sermoni della tua vita pubblica nei miracoli che hai compiuto, nei Sacramenti che hai istituito e nelle più intime fibre del tuo Cuore.
Ti benedico, Gesù, in ogni tua lacrima, in ogni colpo, ferita, spina e in ogni goccia di Sangue che ha diffuso luce per la vita di ogni essere umano. Ti benedico in tutte le tue preghiere, riparazioni, offerte, e in ognuno degli atti interiori e delle pene che hai sofferto fino all'ultimo alito sulla Croce. Io unisco la tua Vita e tutti i Tuoi atti, Gesù, al mio Ti amo, Ti adoro e Ti benedico.
Ora entro negli atti di mia Madre Maria e di Luisa. Metto il mio Grazie in ogni pensiero, parola ed azione di Maria e di Luisa. Grazie nelle gioie e nei dolori della Redenzione di Gesù e della Santificazione dello Spirito Santo. Fuso in questi atti, faccio fluire il mio Ti amo e Ti benedico Dio nei rapporti di ogni creatura per riempire i loro atti di luce e di vita: per riempire gli atti di Adamo ed Eva; dei patriarchi e dei profeti; di tutte le anime del passato, del presente e del futuro; delle anime sante del purgatorio; degli angeli e dei santi.
Ora faccio miei questi atti, e li offro a Te, mio tenero e amorevole Padre. Possano essi aumentare la gloria dei tuoi figli, e possano glorificare, soddisfare e onorare Te per conto loro.
Ora incominciamo il nostro giorno con i nostri Atti Divini fusi insieme. Grazie Santissima Trinità per avermi permesso di unirmi a Te per mezzo della preghiera nel Tuo operato eterno. Venga il Tuo Regno e sia fatta la Tua Volontà in terra come in Cielo. Fiat
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